"Diamo gambe alle idee dei piccoli comuni", viene sviluppato un progetto di intercultura scolastica finalizzato alla creazione di una "Casa della cultura camerunense", da realizzarsi in locali prospicienti alla biblioteca comunale. A tutta prima la cosa poteva sembrare un po' folle, data la siderale distanza proprio culturale tra realtà così diverse, eppure il 21 luglio 2008 la Giunta Regionale del Lazio si esprimeva favorevolmente stanziando per la realizzazione del progetto ben 68mila euro.
Porri aveva vinto la sua battaglia. E così ad inizio dicembre il vicesindaco, Marcello Arduini (antropologo responsabile del progetto) e il sottoscritto (incaricato di realizzare un dvd) spiccavano il volo da Fiumicino destinazione Douala. Obiettivo l'acquisizione del materiale che darà vita, entro il prossimo maggio, alla "Casa della cultura camerunense": l'unica al mondo fuori dal paese africano. In ogni caso un importante occasione per entrambe le realtà, poiché se da un lato la possibilità di farsi conoscere meglio (soprattutto da scolaresche) permetterà al Camerun di accrescere le proprie possibilità di sviluppo, Vasanello potrà invece approfittare del flusso di visitatori per valorizzare anche il proprio patrimonio artistico e archeologico.
Tre decolli e tre atterraggi - via Tripoli e Cotonou, nel Benin - e dopo una dozzina di ore ecco la pista dell'aeroporto internazionale di Douala. Il Camerun si trova appena sopra l'equatore e a dicembre, complice un tasso di umidità che nelle zone costiere raggiunge il 90% il caldo è soffocante. Quando si fa capolino dall'aereo la prima boccata d'aria ha quindi l'effetto di un pugno allo stomaco. Da Douala a Dschang ci sono ancora quattro ore di macchina su per la rue nationale n° 5 du Cameroun. Uno spasso, se si considera che per lunghi tratti la carreggiata è crivellata di buche dove, spesso, le ruote del taxi sprofondano fino a metà. Dschang si trova oltre i mille metri, e questo ne fa un luogo decisamente molto più vivibile della caldara sottostante. È da qui che faremo la spola con le molte chefferie (villaggi) dove Martin Sanou Sobze (responsabile nazionale Sinergia Camerun) e Giuliana Quartullo (esperta d'arte africana), hanno già provveduto al prezioso lavoro preparatorio nella scelta dei materiali. A Dschang incontriamo Fiore Traditi e Gianluca Russo, del Dipartimento di malattie infettive e tropicali del Policlinico Umberto I, da anni presente nell'area soprattutto con progetti di lotta all'aids.
Si trovano da queste parti per partecipare ad un convegno internazionale sull'argomento organizzato dalla locale università nei giorni 14-15 dicembre; uno dei relatori sarà peraltro anche il nostro Marcello Arduini. Il 16 dicembre ci aspetta un momento istituzionale importante: un nuovo atto che confermi il gemellaggio con Dschang che, dal 2003, ha cambiato ordinamento raggruppando le due precedenti realtà comunali, una rurale e l'altra urbana in un solo e più pratico municipio. Sono stati giorni molto intensi, su e giù per alcune delle più importanti chefferie dell'Ovest dalle quali, dopo complicati e misteriosi riti propiziatori, abbiamo ottenuto manufatti di straordinaria valenza artistica e culturale. Spesso le contrattazioni si sono rivelate estenuanti, poiché molti dei reperti erano dei veri e propri cimeli considerati inamovibili da generazioni, ma la bontà del progetto ha finito per convincere anche i più riottosi. La reale portata di ciò che stavamo facendo ci ha colti durante gli ultimi due giorni, trascorsi ad imballare e spedire il materiale, quando ci siamo resi conto che le nostre mani non stavano accarezzando dei semplici oggetti, bensì l'essenza stessa del cuore pulsante dell'Africa. Il cuore di un continente martoriato e ferito che adesso batterà anche a Vasanello, paesino di poco più di 4mila anime determinato a non voltarsi dall'altra parte. E che ora, grazie a questa lungimirante iniziativa, generosamente appoggiata dalla Regione Lazio, ha ampliato i propri orizzonti tuffandosi ad occhi aperti nel XXI secolo
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