giovedì, febbraio 25, 2010

Ciclo di conferenze: Il mistero dei misteri

Un ciclo di tre conferenze dal titolo
"Il mistero dei misteri. Ovvero uno sguardo scientifico su misteri veri e presunti"
si svolgerà, a partire da sabato 27 febbraio, ad Ischia di Castro organizzato dal comune. Si tratta di argomenti di grande attualità o di notevole spessore che sempre più spesso o non trovano alcuna risonanza presso il vasto pubblico o, quando arrivano alla ribalta, lo fanno sotto l'aspetto di scoop, di notizie inaudite e sensazionali, di misteri insomma, svelati a volte dall'Indiana Jones di turno. E non sempre è piacevole vedere temi, su cui lavorano seriamente molti studiosi, trattati come un gossip, privati di spessore e problematicità, quasi che il pubblico fosse del tutto incapace di seguire un ragionamento appena più articolato. Ischia di Castro ha avvertito l'l'esigenza di dare spazio su alcuni di questi argomenti ad una valutazione scientifica, libera dall'assillo di non far cambiare canale ai telespettatori o di vendere più copie dell'ultimo romanzo di moda. Per dimostrare, semmai, che anche un taglio più "serio" può essere altrettanto interessante. Il ciclo di conferenze si terrà presso l'auditorium comunale con inizio alle ore 17,30. Sabato 27 febbraio sarà affrontato il tema
"Cristo e la Maddalena secondo il Codice da Vinci: realtà o finzione?."
Relatore: don Carlo Nanni, magnifico rettore della Pontificia Università salesiana di Roma. Si tratta di un argomento che ha suscitato polemiche e che continua ad essere oggetto di un vivace dibattito, anche se studiosi del calibro di Franco Cardini, hanno pesantemente bocciato le tesi sostenute da Dan Brown nel suo romanzo.
"Ad una analisi approfondita appare subito la lunga sequenza di luoghi comuni sulla storia del Cristo e della Chiesa che vengono miscelati insieme dallo scrittore, nel voler creare un'aura di sospetto nei confronti del cattolicesimo- si legge in una nota - Esemplare risulta già l'omissione, nelle successive edizioni, della nota "
Informazioni storiche
" che accompagna l'edizione in lingua inglese e le prime cinque edizioni in lingua italiana, ma scompare dalla sesta in poi, nella quale Brown afferma che "
tutte le descrizioni di documenti e rituali segreti contenute in questo romanzo rispecchiano la realtà
", e si fondano in particolare sul fatto che nel 1975, presso la Bibliothèque Nationale di Parigi, sono state scoperte alcune pergamene, note come Les Dossiers Secrets che sono notoriamente dei falsi. Il 6 marzo sarò la volta di "
Etruschi: non un mistero ma un capitolo della storia italica
" relatore: Giovanni Colonna dell' Università La Sapienza Roma. Molte le ipotesi sulla più antica civiltà italica. La più antica menzione degli Etruschi rimasta è quella dello scrittore Esiodo, scritta nel suo poema Teogonia, in cui, al verso 1016, menziona "
tutti i popoli illustri della Tirrenia
" volutamente al plurale, poiché intendeva comprendere le genti non greche d'Italia. Esiodo scriveva i suoi versi all'inizio del Vii secolo a.C.: a questo periodo (690 a.C.-680 a.C.) risalgono le più antiche iscrizioni etrusche conosciute, le quali, però, fanno già uso di quell'alfabeto che indubbiamente i commercianti etruschi avevano imparato nei contatti con i Greci all'emporio di Cuma (l'attuale Napoli), almeno settant'anni prima. Ora, poiché non è possibile che la nazione etrusca si sia affermata come tale improvvisamente, è chiaro che la sua formazione fu il risultato di un lento e progressivo consolidamento in terra italica. Il 13 marzo, infine, si parlerà di "
Atlantide da Platone ad oggi: un mito senza tempo e senza luogo
". Relatore: David Lodesani, dottore di ricerca presso l' Università La Sapienza Roma. Nel racconto di Platone Atlantide era una potenza navale situata "
oltre le Colonne d'Ercole
" che conquistò molte parti dell'Europa occidentale e dell'Africa novemila anni prima il tempo di Solone. Dopo avere fallito l'invasione di Atene, Atlantide sprofondò "
in un singolo giorno e notte di disgrazia
". Essendo una storia funzionale ai dialoghi di Platone, Atlantide è generalmente vista come un mito concepito dal filosofo greco per illustrare le proprie idee politiche

Nessun commento:

Posta un commento