giovedì, febbraio 11, 2010

Riccardo Bocchino: VIterbo al 6 Nazioni di Rugby

Vista con gli occhi di Riccardo Bocchino, quella che si consuma nella sala stampa della Borghesiana è pura, stra­ordinaria follia. Perché dopo quelli su O'Driscoll e D'Arcy, i centri della grande Irlanda in­contrata sabato scorso, gli toc­cano ben altri 'placcaggi'. Tutto merito di quegli 8 minuti di grandissima qualità offerti a Croke Park. Al ritorno in patria, eccoli allora i giornalisti ad ac­cogliere Ricky (ma per il grup­po azzurro è già 'Avatar'), come sempre 'incantati' quando c'è da riempire il taccuino con un mediano di apertura italiano di nascita. Riccardo Bocchino l'uo­mo del futuro da testare in que­sto Sei Nazioni, magari già do­menica nella prima al Flaminio contro l'Inghilterra. Un talento puro che ha stuzzicato la curio­sità persino dei severissimi me­dia irlandesi che all'indomani del match con l'Italia si sono chiesti perché per quel giovane non ci fosse una maglia da tito­lare anziché la mera sostituzio­ne temporanea di Gower.
Nato in Curva -
"a Dublino si è avverato un sogno, qualcosa per cui ho lavorato tutta la vita. Da piccolo era un semplice de­siderio poi, militando nelle va­rie selezioni giovanili, sono cre­sciuti in me gli stimoli a dare sempre di più per vestire la ma­glia della Nazionale Maggiore"
. Un sogno che nasce il 5 febbra­io del 2000: Flaminio, debutto assoluto dell'Italia al Sei Nazio­ni contro la favorita Scozia.
"Se­devo in curva, proprio quella davanti alla quale Giampiero De Carli segnò la meta della vit­toria ."
Bocchino compirà 22 anni il prossimo 3 marzo. Anagrafica­mente è nato a Roma, rugbysti­camente a Viterbo. Sebbene ab­bia conosciuto il massimo cam­pionato italiano dal 2007 al 2009 con la Capitolina, prima di pas­sare la scorsa estate a Rovigo, è con fierezza che dichiara: "Sono viterbese" . Radici mai recise in­somma e un bene prezioso co­me l'amicizia da tutelare. Tanto che sugli spalti del Croke Park a tifare Riccardo c'erano addirit­tura gli ex compagni nell'under 9.
Chili e Calci - Fin qui tutto be­ne. Anche Mallett spende paro­le d'elogio per il ragazzo salvo poi aggiungere: "Dove sono i chili?!"
"Non è il primo tecnico a farmelo rilevare - ammette il giocatore - è per questo che ven­go sottoposto spesso a sedute
extra per migliorare la difesa."
Con ottimi risultati peraltro, ma l'altro fondamentale su cui Ric­cardo si concentra è il calcio:
"Philippe Doussy (tecnico che con l'Italrugby sta curando il gioco al piede, ndr) mi sta dan­do una grossa mano; del resto nel rugby di oggi i calci tattici sono essenziali. Lavoriamo an­che sui piazzati, e pur essendo destrorso faccio segnare per­centuali di realizzazione alte nei tiri da destra."
Scaramanzia - Quindi pro­messa 'work in progress' Boc­chino, che sogna di sfidare do­menica la leggenda Wilkinson. I compagni di Nazionale hanno già chiesto i biglietti dello sta­dio per amici e parenti; lui no perché
" non ho ancora la con­vocazione ufficiale".

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