Nato in Curva -
"a Dublino si è avverato un sogno, qualcosa per cui ho lavorato tutta la vita. Da piccolo era un semplice desiderio poi, militando nelle varie selezioni giovanili, sono cresciuti in me gli stimoli a dare sempre di più per vestire la maglia della Nazionale Maggiore". Un sogno che nasce il 5 febbraio del 2000: Flaminio, debutto assoluto dell'Italia al Sei Nazioni contro la favorita Scozia.
"Sedevo in curva, proprio quella davanti alla quale Giampiero De Carli segnò la meta della vittoria ."Bocchino compirà 22 anni il prossimo 3 marzo. Anagraficamente è nato a Roma, rugbysticamente a Viterbo. Sebbene abbia conosciuto il massimo campionato italiano dal 2007 al 2009 con la Capitolina, prima di passare la scorsa estate a Rovigo, è con fierezza che dichiara: "Sono viterbese" . Radici mai recise insomma e un bene prezioso come l'amicizia da tutelare. Tanto che sugli spalti del Croke Park a tifare Riccardo c'erano addirittura gli ex compagni nell'under 9.
Chili e Calci - Fin qui tutto bene. Anche Mallett spende parole d'elogio per il ragazzo salvo poi aggiungere: "Dove sono i chili?!"
"Non è il primo tecnico a farmelo rilevare - ammette il giocatore - è per questo che vengo sottoposto spesso a seduteCon ottimi risultati peraltro, ma l'altro fondamentale su cui Riccardo si concentra è il calcio:
extra per migliorare la difesa."
"Philippe Doussy (tecnico che con l'Italrugby sta curando il gioco al piede, ndr) mi sta dando una grossa mano; del resto nel rugby di oggi i calci tattici sono essenziali. Lavoriamo anche sui piazzati, e pur essendo destrorso faccio segnare percentuali di realizzazione alte nei tiri da destra."Scaramanzia - Quindi promessa 'work in progress' Bocchino, che sogna di sfidare domenica la leggenda Wilkinson. I compagni di Nazionale hanno già chiesto i biglietti dello stadio per amici e parenti; lui no perché
" non ho ancora la convocazione ufficiale".
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