giovedì, marzo 18, 2010

Far conoscere ai giovani la Via Francigena

Il fascino dell'antica via dei pellegrini. Tre tappe lungo le principali mansiones della Via Francigena per far conoscere la più grande via del Medioevo ai bambini di Ronciglione, Monterosi e del Xii Municipio di Roma. Un parco pubblico, una piazza ed il giardino di una scuola che chissà durante il Medioevo quanti pellegrini e quante persone provenienti da posti lontani e vicini hanno ospitato, verranno trasformati per incanto in posti incredibili con allestimenti ed attività dedicati alla scoperta da parte dei più piccoli dei valori e della storia della via Francigena.
Il progetto di Famiglia in Tuscia (associazione Green Park), patrocinato e cofinanziato dalla Regione Lazio (associazione alla cultura spettacolo e sport), comporterà l'allestimento di tante aree dedicate alla creazione, alla sperimentazione ed al gioco: il grande gonfiabile del castello, laboratori creativi per ricreare i simboli del pellegrinaggio o gli oggetti di artigianato, laboratori motori come la giostra ei cavalieri o la corsa dei sacchi e tanti giochi che coinvolgeranno grandi e bambini. Spettacoli di magia, microgiocoleria, burattini, saltimbanco, giullari e sputafuoco meraviglieranno i piccoli pellegrini coinvolti con la propria scuola nella mattina e benvenuti con la famiglia nel pomeriggio. L'ingresso alla manifestazione è gratuito. L'iniziativa si svolge nell'ambito delle attività di valorizzazione dell'itinerario storico-religioso della Via Francigena, sostenute dall'assessorato Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio. Intanto lo studio di fattibilità tracciato con sfumature applicate ad un"piano industriale" dovrebbe essere il telaio portante intorno al quale discutere e confrontare con la realtà del territorio rappresentata dalle associazioni, istituzioni, pubblico e privato e da tutti coloro che a vario titolo supporteranno lo sviluppo del tratto laziale della Via Francigena. É quanto è emerso nel corso del primo incontro che si è svolto a Capranica su iniziativa del Comune che ha colto il suggerimento di Paolo Bissoni, ex dirigente marketing di un'industria nazionale, ideatore e animatore dell'iniziativa. Il dibattito molto vivace, ha spaziato su vari aspetti, tra i quali hanno assunto particolare rilevanza: la carenza di segnaletica e indicazioni su un percorso precario, spesso discontinuo tra comune e comune; lamentele manifestate dai pellegrini alle guide, sugli ostacoli creati da normative, pure giuste, ma che non sono in grado di agevolare l'ospitalità; la necessità di creare più comunicazione e informazione tra le associazioni ed amministrazioni. Ed infine l'opportunità di replicare questo tipo di iniziativa presso altri comuni. L'accoglienza quindi, costituisce senza dubbio, il punto di partenza che ogni territorio non può dimenticare. Dopo il benvenuto del Sindaco Paolo Oroni, gli interventi introduttivi su ciò che la Via Francigena ha rappresentato nel passato sotto il profilo religioso (Don Angelo Bissoni docente di Antropologia Culturale e Pedagogica dell'Istituto Filosofico Teologico di Viterbo), l'esistenza nel Lazio di testimonianze storico culturali (Paolo Giannini -storico esperto in archeologia), si è passati al punto focale dell'incontro: il tratto laziale della Via Francigena - come sottolineato da Paolo Bissoni, esperto di marketing & pianificazione- ha necessità di essere rivalutato, organizzato e proposto con un grado di visibilità eccellente come evidenziato dal divario di organizzazione tra le confinanti province di Siena (che già vendono pacchetti turistici marchiati "Via Francigena") e la provincia di Roma (comuni di Campagnano e Formello, già organizzati per promuovere ed assistere pellegrini e turisti). L'attenzione è stata rivolta alle risposte da fornire ad all' esigenza sentita dalla maggioranza delle persone che credono nel futuro di una Via Francigena portatrice di sviluppo culturale e socio economico del territorio e per la quale intendono impegnarsi a lavorare
Corriere di Viterbo Mercoledì 17 Marzo 2010

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