venerdì, giugno 25, 2010

Estate 2010: caro ombrellone ...

Tempo di sole e di spiagge. Tempo di vacanze e di riposo, ma non per le tasche dei cittadini, che iniziano a impaurirsi al solo sentire pronunciare la parola "ombrellone", ritirandosi e chiudendosi in se stesse, ma senza scampo. Se si vuole godere del sole in assoluta tranquillità, con la sicurezza di avere tutto a disposizione, si devono, pur piangendo e salutando con profondi respiri, usare gli amati e sudati soldi. A Tarquinia, luogo prescelto dagli amanti del mare di una parte sostanziosa della Tuscia, i prezzi oscillano a seconda dell'alta o bassa stagione e in conformità a ciò che è proposto, anche se Confconsumatori ha notato un leggero rialzo. Un 10 per cento in più che va a pesare nelle tasche dei cittadini costretti a ricorrere al portafoglio in ogni occasione. Se la crisi ha investito pesantemente vari settori economici, quello del turismo vede le sue prime incrinature. Se si desidera avere un'immagine precisa di quali sono i prezzi degli stabilimenti tarquiniesi, si può fare una passeggiata e vedere i listini che sono esposti in ogni esercizio pubblico. Si comincia il percorso e all'inizio del lungo mare si cerca di attirare gene con prezzi "trattabili". 110 euro per una settimana e 310 per un mese, comprensivi di sdraie e lettini. Se si procede con il pellegrinaggio, si trovano ombrelloni e sdraio a 210 euro per un mese, che salgono a 230 qualora si volesse aggiungere un lettino. Inoltre, se nello stesso stabilimento ci si volesse trascorrere il mese di Agosto, per due lettini e una sdraio si pagherebbero 380 euro che scenderebbero a 290 se si decide di fare a meno di un lettino. Procedendo con la passeggiata e dirigendosi alla fine del lungo mare, si ha come scelta quella di pagare 270 euro per il mese di giugno, o sborsare 350 euro, per il mese di agosto. Infine, il viaggio mattutino termina con uno stabilimento che non pratica variazioni tra l'alta e la bassa stagione. In questo esercizio sia a giugno sia ad agosto si pagano 300 euro per un ombrellone e due sdraio, che passano a 315 se si aggiunge un lettino in più e alla fine salgono a 330 se si vuole un ombrellone e due lettini. Queste le cifre per una crisi che è sentita sia da chi paga sia da chi offre. I problemi li affrontano non solo i consumatori ma anche i gestori degli stabilimenti che devono fare i conti con spese, con tasse e con una stagione che li sta penalizzando, ma la questione rimane sempre la stessa, le persone che pagano sono sempre di meno, i gestori non guadagnano e anche al turismo viene assestato un colpo pesante. La Confconsumatori ha fatto un'analisi dei prezzi degli stabilimenti e il rialzo c'è. Un 10 per cento di aumento che investe non solo la città di Tarquinia ma anche tutto il litorale laziale.
"Per quanto concerne il nostro litorale nel 2010 si possono notare dei rincari che vanno da un minimo del 5 ad un massimo del 10 per cento - afferma Antonio Nobili, presidente della Confconsumatori -. Gli aumenti ci sono così come ci sono le spiegazioni. Nella maggioranza dei casi non si parla di rincari fatti alla cieca, ma si va di pari passo con le migliorie che sono apportate agli esercizi pubblici. Ovviamente questo non va ad aiutare le famiglie che già soffrono la crisi, ma chi ha uno stabilimento balneare cui ha praticato lavori di ristrutturazione, offre un pacchetto vacanze con una maggiorazione."
Chi ha un esercizio balneare non sembrerebbe praticare rialzi a proprio piacimento ma offre un prezzo in base ai servizi, secondo le analisi compiute dall'associazione.
"Gli aumenti sono dovuti in riferimento alle ristrutturazioni apportate per meglio offrire ai clienti servizi e comodità negli stabilimenti balneari - precisa -. In alcuni casi non ci sono aumenti di rilevanza e, sono quelli di coloro che hanno investito di meno per l'ottimizzazione dell'esercizio pubblico ma non per questo non idonei turisti. Si tratta di stabilimenti che presentano le stesse cose degli anni scorsi e per questo anche il prezzo rimane invariato."
Inoltre, ci sono anche i nuovi stabilimenti.
" Per quanto riguarda i nuovi esercizi balneari che si ritrovano ad aprire per la prima volta in questa tormentata stagione - termina - per attrarre più gente possibile hanno deciso di mantenere gli stessi listini del 2009. Chi si è imbarcato in quest'avventura e si ritrova una concorrenza spietata, ha deciso per sopravvivere di far riferimento ai prezzi della scorsa stagione. É ovvio che comunque i prezzi cambino a seconda del posto più o meno 'chic'."
E il consumatore?
" Una cosa è certa - termina Nobili -. Il Consumatore sta molto più attento in quelle spese che oggi sono ritenute superflue, mentre solo qualche anno fa facevano parte della routine famigliare. Le ferie non sono più quelle di una volta e persone controllano sia i prezzi sia i servizi"

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