martedì, settembre 07, 2010

Chiesa del Suffragio riaperta al culto

"Spero che la città di Viterbo si riempia di luoghi come questo."
Queste le affermazioni del vescovo della città dei Papi, Monsignor Lorenzo Chiarinelli, nella Santa Messa celebrata per la riapertura al culto della Chiesa del Suffragio. Diverse le presenze istituzionali che hanno partecipato al rito, dal sindaco Giulio Marini al presidente della fondazione Carivit, Francesco Maria Cordellli, fino all'architetto Ferrante che ha eseguito i lavori. Il vescovo ha espresso la sua soddisfazione per la realizzazione di questa opera per poi soffermarsi, nell'omelia, sul significato del termine eucarestia.
"Quella in cui ci ritroviamo stasera è una bellissima realtà - afferma il vescovo Chiarinelli - che la città di Viterbo deve avere sempre a cuore come ha fatto fino in questo momento. In un mondo dispersivo come quello in cui viviamo oggi, bisogna riscoprire l'anima. Questo è il senso dell'eucarestia, che in fondo, è il cuore della Chiesa. Un volume dell'opera Omnia scritta dal Papa parla appunto del cuore. Tutto il bene della Chiesa risiede nell'eucarestia, che è sia incontro con Cristo sia incontro con la fede."
Molti i fedeli accorsi alla celebrazione nella Chiesa che è stata ristrutturata in ogni sua parte. I lavori, infatti, hanno interessato sia il soffitto che le pareti laterali. Un'opera di restauro e di sistemazione strutturale che ha impegnato l'architetto e la Sovrintendenza per circa un anno.
"Il vescovo Chiarinelli ha spinto per l'esecuzione di questi lavori - afferma l'architetto Ferrante - e solo dopo molte peripezie burocratiche siamo riusciti ad ottenere il contributo regionale che andandosi ad aggiungere a quello della Cei e della Fondazione Carivit ci ha permesso di iniziare materialmente i lavori a settembre dello scorso anno. Questa è una chiesa edificata nel corso dei secoli, secentesca che risale al XII secolo Abbiamo restaurato il soffitto e le pareti laterali. C'erano anche problemi strutturali da risolvere per cui l'impegno è stato maggiore. Sono state inserite delle travi e fissate al tavolato. La tela al centro è stato smontato, trattato con il laser e rimontato come se ci trovassimo di fronte a tanti quadri e poi fissato al soffitto."
Infine, la celebrazione si è conclusa con le parole del vescovo, Monsignor Chiarinelli.
"Spero che molti luoghi di culto caduti in disuso vengano riaperti e utilizzati - afferma il vescovo -. Non voglio leggere sui giornali la parola ex chiesa, ma desidererei che quelle strutture oggi chiuse venissero ristrutturare e riaperte. Mi piacerebbe che anche negli altri luoghi di culto venisse fatto lo stesso tipo di operazione che ha interessato questa chiesa. Gli Almadiani, rendono bene l'idea di quello che vorrei vedere a Viterbo. Si dovrebbe recuperare e dare antico valore a quello che possediamo, in modo tale da renderli fruibili per diverse attività non solo ecclesiastiche ma anche culturali."
Poi un ultimo commento per quanto riguarda la sua permanenza come vescovo della diocesi di Viterbo.
" Questo, probabilmente è l'ultimo anno che sono vescovo di Viterbo - ha commentato Monsignor Chiarinelli -, ho raggiunto il limite di età. É questione di mesi e poi me ne andrò. Ancora non c'è la certezza ma dovrei lasciare questo luogo che porto nel cuore anche se prima vorrei vedere realizzate alcune opere a cui tengo molto"

Antonella Pace

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