sabato, settembre 11, 2010

La Villa Comunale senza più animali

"Qualcuno adotti l'unico superstite nella voliera della Villa comunale di Vetralla."
A lanciare la proposta un gruppo di frequentatori della Villa "Pietro Canonica", i quali ritengono ormai inaccettabili le condizioni di sopravvivenza dell'ultimo volatile rimasto, un gallo per l'appunto. Da una quindicina che erano esposti nella gabbia, l'alternarsi delle stagioni e le scarse condizioni di cura hanno influito sulla dura selezione naturale di questi animali, una situazione che vede oggi resistere il povero sopravvissuto, chiuso in solitudine dentro una massiccia struttura di legno protetta da spesse maglie di ferro da cui a stento entra un po' di luce. Eppure la coscienza collettiva è cambiata: una volta era cosa comune tenere in gabbia animali di vario genere nei parchi pubblici. Alcuni ricordano ancora quando alla Villa gruppetti di bambini si accalcavano per guardare con ammirazione le code colorate dei pavoni tenuti nella zona dove ora c'è il giardino del Centro Polivalente. Animali certo belli da vedere, ma pur sempre utilizzati come oggetti d'arredamento: una pratica alquanto diffusa in passato, ma che, a parere di molti, ora sfiora la crudeltà. E se la voliera della Villa suscitò molte proteste fin dal primo periodo della sua installazione (avvenuta circa quindici anni fa), di certo adesso che l'atmosfera attorno alla struttura si fa sempre più macabra non vi è alcun impedimento per la sua rimozione.
"Non è chiaro il motivo per cui la voliera continua a persistere. - protestano i cittadini - i suoi ospiti sono tutti morti, rimane in vita solo quella povera bestia, e non si sa per quanto ancora. Risparmiamogli una fine di solitudine, qualche contadino potrebbe prenderlo e portarlo in campagna per tenerlo assieme ad animali della sua specie."
Il tour non finisce qua: altro scenario, altra vittima. Sono passati gli anni in cui coppie di cigni del laghetto centrale nuotavano nell'acqua tra i getti zampillanti della fontana. Adesso l'acqua è sporca, la fontana secca e i cigni sono stati ridotti ad uno per cause "esterne". Gli animali, infatti, sono stati uccisi, qualche anno fa, uno ad uno a colpi di pietre da alcuni vandali che si aggiravano per il parco durante le ore serali. E se non c'è interessamento neppure per gli animali, ci si meraviglia che non si faccia nulla per gli alberi malati e per il degrado delle strutture sportive. Non resta che continuare a sperare in un ritorno allo splendore per la Villa comunale, lo stesso parco tra le cui siepi passeggiava lo scultore Pietro Canonica, luogo di giochi e di momenti di relax, punto di aggregazione per giovani e non, ambiente ideale per le passeggiate domenicali con la famiglia. Non resta che immaginare i cespugli di rose, i campi pieni di margherite, le altalene, le siepi sagomate, le panchine bianche di pietra, le coppie di cigni bianchi, i salici intorno ai laghetti.

Nessun commento:

Posta un commento