sabato, novembre 20, 2010

Aeroporto, un sogno che si infrange

Niente soldi per le infrastrutture Viterbesi, ma l'aeroporto è sempre nei progetti dei politici locali. Continua a rimanere un caso quello della costruzione dell'aeroporto di Viterbo in quanto, anche se al momento senza progetto esecutivo il finanziamento del Cipe non sarebbe erogabile, l'ente nazionale ancora una volta non ha messo un euro su Viterbo. Niente aeroporto e soprattutto niente infrastrutture, che è la cosa maggiormente preoccupante. Il vero nodo è la strategia che gli industriali romani e allo stesso modo con l'intervento del sindaco capitolino, Gianni Alemanno, stanno portando avanti. Addirittura alcune settimane Alemanno, con altri rappresentanti degli industriali, tra i quali Luca Cordero di Montezemolo, avrebbe avuto un incontro per il potenziamento del collegamento ferroviario tra Roma e Fiumicino. Gli industriali avrebbero richiesto garanzie per tale investimento e guarda caso, come è stato riportato anche da quotidiani nazionali, l'impegno venuto da Alemanno è quello di arrivare all'ampliamento dell'aeroporto di Fiumicino. Ipotesi che per Viterbo significherebbe il tramonto di ogni migliore speranza di realizzazione dello scalo. Certamente qualche dubbio emergerebbe se, rileggendo bene l'intervento del presidente di Confindustria del Lazio, Maurizio Stirpe, all'assemblea degli industriali di Viterbo, quando in cima alla lista delle infrastrutture necessarie alla Regione, mette l'autostrada Roma-Latina. Guarda caso il Cipe ha sbloccato i fondi proprio per quel tratto autostradale. Ovviamente non mancano le critiche della politica locale.
"Viterbo deve volare oltre le false promesse. "Dopo circa tre anni abbiamo "scoperto" quanto a molti era ben chiaro sin dall'inizio: l'aeroporto a Viterbo è stato un mezzo politico, uno slogan, una chimera fortemente voluta da taluni per ingrassare interessi di pochi e sfruttare la speranza di chi, nella Tuscia, subisce la cronica mancanza di lavoro, di infrastrutture e di opportunità. Ognuno tragga le proprie conclusioni in merito. Il re è nudo!", dichiara Giovanni Anelli, responsabile dell'Italia dei valori. "Ora, dato che la Confindustria regionale e lo stesso Tajani hanno calato la pietra tombale sullo scalo di Viterbo, forse potremo cominciare a discutere con realismo di come dare alla Tuscia risposte in quanto a strade, ferrovie e collegamenti per pendolari e turisti, quelli veri - aggiunge Anelli -. Perché si possono trovare soluzioni e, soprattutto, si deve cercare un percorso alternativo che renda giustizia ad istanze di anni! Il distacco con Roma deve essere colmato. Una volta per tutte. Parallelamente, si dovrà progettare come far rinascere l'economia assopita e inaridita di questa provincia"

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