martedì, dicembre 21, 2010

Fa discutere l’ok alle corse a vuoto

Dopo la sentenza del Tar del Lazio, pubblicata il 16 dicembre, Ronciglione ed i suoi cittadini possono finalmente tirare un sospiro di sollievo: le corse a vuoto sono salve. Dall'altra parte, però, si mobilitano gli animalisti e si scatena la polemica […]. In ogni caso il tribunale amministrativo ha di fatto dato il via libera alla tradizionale manifestazione che si ripete da oltre 500 anni, e vuole che diciotto cavalli sciolti corrano, senza fantino, per le vie rinascimentali della città, su un percorso misto di asfalto e sampietrini, regalando agli spettatori uno spettacolo unico. Un'ordinanza del Ministro del lavoro, della salute e delle Politiche sociali, firmata dall'onorevole Martini e pubblicata sulla gazzetta ufficiale nel settembre del 2009 aveva messo in forse il prosieguo della tradizione. In realtà già nel 2007, il Palio estivo di San Bartolomeo fu sospeso in seguito al recepimento da parte della Regione Lazio dell'accordo Stato-Regioni in materia di benessere degli animali da compagnia e pet-therapy che all'art.8 prevedeva che la pista delle corse fosse ricoperta da materiale idoneo ad attutire i colpi degli zoccoli ed impedire lo scivolamento degli animali sul terreno asfaltato.

La questione sembrava essere risolta da una delibera della Giunta della Regione Lazio nel gennaio 2008 che, tenuto conto della storicità della manifestazione, concedeva a Ronciglione una deroga all'applicazione dell'art.8 subordinandola ad una perizia tecnica sottoscritta da una commissione di tre esperti veterinari. Nel Palio di Carnevale 2010, il sindaco del Comune di Ronciglione decise di applicare alla lettera l'ordinanza Martini al fine di non perdere le corse a vuoto. Con un notevole sforzo economico e tecnico e con inevitabili disagi logistici per i cittadini furono rispettate tutte le prescrizioni del tecnico U.N.R.E. che la stessa ordinanza prevedeva come vincolanti.

Nell'occasione il primo cittadino dichiarò che sarebbe stato un banco di prova per verificare se quella soluzione potesse essere definitiva e quindi garantire, nonostante le pesanti prescrizioni, la sopravvivenza delle corse a vuoto, patrimonio storico della città di Ronciglione. Tali furono i costi ed i disagi che si rinunciò al Palio di San Bartolomeo dell'estate 2010. Contestualmente i rappresentanti delle scuderie e il Comune chiedevano al Ministero della Salute deroga all'ordinanza. In seguito al diniego di deroga , al fine di salvaguardare l'interesse sociale, culturale e storico del palio di Ronciglione, l'amministrazione comunale ha adito le vie legali impugnando dinanzi al Tar del Lazio l'ordinanza sottoscritta da sottosegretario Martini. A supporto della richiesta: l'adattabilità dei cavalli purosangue all'asfalto e ai sampietrini; la ferrea applicazione del regolamento antidoping e la costante formazione di una commissione comunale di vigilanza sul pubblico spettacolo composta dal primo cittadino, due rappresentanti della Usl (un veterinario ed un medico dell'ufficio igene) e un rappresentante dei Vigili del Fuoco.

Il Tar con sentenza definitiva ha dato ragione alla tradizionale corsa di Ronciglione, annullando il provvedimento ministeriale di diniego e dichiarando legittima la normativa regionale che nel 2008 aveva disciplinato ogni aspetto tecnico, sanitario ed organizzativo per lo svolgimento della manifestazione. Sentenza accolta con entusiasmo dai cittadini e soprattutto dai rappresentanti delle scuderie che quotidianamente accudiscono con cura ed amore i cavalli. Ora si può iniziare a preparare il Palio di Carnevale, studiando, come sempre, con perizia i particolari, soprattutto quelli che riguardano l'incolumità dei cavalli e delle persone che assistono all'evento. Se, veramente le corse a vuoto fossero così pericolose per i cavalli come qualcuno vuole far intendere, sicuramente i primi a sottrarli alla competizione sarebbero coloro che dedicano gran parte delle loro giornate a questi meravigliosi animali che, non bisogna mai dimenticare, sono nati per correre

Alessia Leali

Corriere di Viterbo Martedì 21 Dicembre 2010

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