mercoledì, marzo 30, 2011

500 profughi africani in Provincia di Viterbo?

Oscillerebbe tra le trecento e le cinquecento unità il numero dei profughi africani che potrebbero essere accolti nel territorio provinciale. Un dato estremamente riservato per gli ambienti amministrativi, specialmente per la Prefettura che fino ad oggi non ha fornito nessuna notizia ufficiale in merito al trasferimento degli immigrati nella Tuscia. In questi giorni si sono susseguiti gli incontri nella sede dell'Ufficio di Governo, ma sui contenuti dei colloqui nessuno intende sbottonarsi. L'argomento è decisamente delicato tanto che dai corridoi della Prefettura si continua a evidenziare che non esiste nessun provvedimento ufficiale che al momento disponga il trasferimento dei profughi africani nel viterbese ne, tantomeno, che il territorio provinciale sia contemplato nelle zone del Lazio che dovrebbero predisporre strutture d'accoglienza per gli immigrati.
Ovviamente un atteggiamento incentrato ad evitare allarmismi, considerando che nelle ultime settimane sono state molte le proteste dei cittadini che vivono nei territori dove sono nate nuove tendopoli o nei pressi di edifici pubblici utilizzati per raccogliere gli stranieri. Restando nell'alveo delle indiscrezioni è comunque concreta la richiesta che la Prefettura di Viterbo avrebbe inoltrato in queste ore alla Curia viterbese per predisporre un elenco di strutture diocesane che possano accogliere le persone.
Allo stesso modo questo è stato fatto con i Comuni e con la Provincia, anche se in pochi intendono sbottonarsi, specialmente quei sindaci che nel proprio territorio hanno delle strutture libere o quasi. Stando a quanto riferito dalla presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, proprio dai locali di palazzo dei Priori a Viterbo, l'ipotesi di destinare la struttura dell'ex Ciet di Tarquinia all'accoglienza dei profughi è stata prioritariamente accantonata. I rappresentanti locali hanno infatti chiesto di evitare la realizzazione di strutture sul litorale, proprio alla vigilia dell'imminente stagione estiva.
Altra prospettiva scongiurata sembra essere la realizzazione delle tendopoli. Chi conosce la materia garantisce come queste non saranno realizzate nel territorio provinciale, ma saranno utilizzate strutture diocesane o pubbliche per l'accoglienza degli immigrati provenienti dai paesi africani. A questo punto scatta la "lotteria" dei luoghi che possono essere utilizzati per l'accoglienza profughi. Si parla dei conventi cittadini, tipo quello dei Cappuccini, delle parrocchie viterbesi come quella del Sacro Cuore al Pilastro e dei vari Comuni della Tuscia che hanno a disposizione dei posti letto. Guardando proprio ai piccoli centri si citano strutture come quelle dell'ex convento di Capodimonte, oppure del convento di Bassano Romano (famoso perchè accolse l'ex presidente del Lazio, Piero Marrazzo, dopo lo scandalo delle dimissioni ndr ). Inoltre molte congregazioni cristiane, specie i frati, hanno nella Tuscia diversi ostelli che possono garantire vitto e alloggio. Un atto di beneficenza verso una popolazione in fuga che comunque resta essenzialmente da verificare

Gabriele Anselmi
Corriere di Viterbo Mercoledì 30 Marzo 2011

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