giovedì, dicembre 08, 2011

Cala la qualità della vita in Provincia di Viterbo

[]. Meno cinque: a tanto ammontano le posizioni che Viterbo perde nell'indagine annuale del Sole24Ore riguardante la qualità della vita. Sei i parametri che vanno a comporre il punteggio assegnato ai centri sotto osservazione, a loro volta ripartiti in altri 36 fattori: tenore di vita, affari e lavoro, servizi-ambiente-territorio, ordine pubblico e tempo libero. Una bocciatura sonora quella ricevuta dalla provincia di Viterbo che si attesta solo al settantunesimo posto su un totale di 107 province prese in esame. Bolzano, reduce dal gradino più alto del podio dello scorso anno, viene spodestata da Bologna. Fanalino di coda dell'intera nazione,invece, per Foggia già reduce dalla penultima posizione dello scorso anno. E se in generale Viterbo scivola nella seconda metà della classifica, nel particolare di ciascuna area presa in esame la situazione non è rosea.

Nella graduatoria della ricchezza prodotta il capoluogo viterbese si colloca solo alla 75esima posizione con un pil pro capite pari a 23.609 euro. Altra maglia nera arriva nell'importo medio degli assegni per chi è "a riposo": ultimo in tutto il Lazio, il capoluogo della Tuscia scende alla 77esima posizione con soli 621,31 euro medi mensili di pensione. Non va meglio il trend dei risparmi: le famiglie viterbesi non riescono a dedicare a questo capitolo più dell'1,149%. Percentuale comprensibile considerando che la spesa pro-capite per i consumi privati ammonta a 1.112 euro mensili. La provincia riesce però a reggere bene all'onda d'urto dei rincari sul fronte abitazione.

Viterbo si guadagna la 29esima posizione con 1.700 euro al metro quadro: una cifra ben distante dai faraonici 5.150 euro al metro quadro che fanno capitolare Roma in fondo alla classifica. Altro record negativo però in termini di "posti rosa": solo il 28,16% delle donne viterbesi ha un'occupazione. In affanno cronico anche il mercato del lavoro per i ragazzi di età compresa tra i 25 e i 34 anni: solo il 62% di questi giovani lavora (contro l'85% di Lecco che guida la classifica). Ennesimo cartellino rosso in in termini di sanità: il tasso di emigrazione ospedaliera nel Viterbese è del 19,18% (centesima posizione). A determinare la stroncatura della qualità della vita nella città dei Papi concorre poi la questione dell'ordine pubblico.Prendendo in esame i casi ogni 100 mila abitanti, il quadro che ne esce è angosciante: 213 furti in casa, 82 tra scippi, rapine e borseggi, 67 furti d'auto e 186 truffe informatiche. Insomma, stando ai dati dell'indagine, la qualità della vita nel Viterbese è in caduta libera

Elisa Conti

Corriere di Viterbo Martedì 6 Dicembre 2011

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