martedì, ottobre 27, 2009

Alla riscoperta delle catacombe di Soriano nel Cimino

Lo scorso sabato e domenica per Soriano e il suo territorio sono state giornate particolarmente intense ed entusiasmanti. Il 24 ottobre, mentre al centro si apriva la fiera dell'artigianato e dei mestieri, presso il castello Orsini, nella frazione di Sant'Eutizio, in occasione della visita delle reliquie di San Francesco d'Assisi, sono state aperte in via del tutto straordinaria le catacombe del III secolo d.C. alla visita dei pellegrini e dei cittadini.
Dopo infatti la suggestiva celebrazione eucaristica, presieduta dal Padre provinciale dell'Ordine dei Passionisti, con la guida di Daniela Alessandra Taddei, moltissimi visitatori sono entrati nelle catacombe paleocristiane. La riscoperta di questi luoghi è stata commovente e partecipata. Dalla pietra che emana "manna" sino ai cunicoli ove sono contenute le tombe dei primi cristiani, la dove prima era eretta una basilica intitolata a Eutizio martire e ai tanti santi martiri della Tuscia, dall'arcosolio che conteneva le spoglie di Eutizio fino alle ossa ancora visibili dei cristiani li sepolti, la visita ha prodotto grande interesse e suggestione. É stata per l'ennesima volta la conferma della necessità di rivalutare luoghi di così grande interesse.
Ma la giornata, con il ritorno delle reliquie del Poverello di Assisi a Soriano, serbava alla popolazione un'altra occasione in cui fede e tradizione avrebbero donato ai partecipanti altri momenti toccanti e intensi. Infatti, mentre la notte sopraggiungeva, una lunga processione si è snodata da via Cesare Battisti per ricondurre la teca contenente le reliquie di Francesco, nella chiesa della Santissima Trinità.
Dopo il raffinato concerto in piazza Vittorio Emanuele II, ad accogliere il Santo di Assisi, c' era la Banda musicale dei carabinieri che al suo arrivo, ha intonato gli inni francescani della tradizione, creando un'atmosfera inusuale e irripetibile, alla presenza del sindaco di Soriano Domenico Tarantino, del comandante della stazione, Paolo Lonero e di tanti membri della giunta e autorità locali. Mentre le "alte uniformi" di due militari dell'Arma salutavano all'ingresso della chiesa vanvitelliana il Patrono D'Italia, piazza Umberto i, stracolma di fedeli può conservare il ricordo di una sera speciale. Per tutta la sera è continuata l'affluenza dei fedeli in chiesa per un atto di venerazione veramente senza precedenti nella storia di Soriano cristiana

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