Una storica via per il turismo. Una escursione della durata di 12 ore, per conoscere la parte della via Francigena che attraversa la provincia i Viterbo. L'iniziativa, voluta dall'assessorato alla cultura, spettacolo e sport della Regione Lazio è stata realizzata da A&c - Advertising & Comunication che si è avvalsa della consulenza di Antonino Percario, con il compito di illustrare le caratteristiche durante Josp Fest.
"L'escursione di una giornata - ha spiegato Percario - permette di visitare e far conoscere al mercato turistico nazionale e internazionale il percorso della via Francigena laziale."
Per dimostrare la bontà dell'iniziativa sono stati organizzati due educational per stampa e adv - il primo ha avuto luogo domenica scorsa mentre il secondo si svolgerà domenica 24 gennaio. Ha aggiunto l'assessore Giulia Rodano:
"Grazie alla normativa approvata dalla giunta nel 2006, il Lazio è stata la prima regione ad aver certificato la percorribilità di vari tratti della via Francigena. Sono tracciati che possono essere percorsi a piedi, in bicicletta e a cavallo. Ora tocca agli operatori culturali e turistici far sì che questi grandi percorsi possano essere conosciuti e resi fruibili al grande pubblico."
La Via Francigena, che da Canterbury portava a Roma, è un itinerario della storia, una via maestra percorsa in passato da centinaia di migliaia di pellegrini in cammino per Roma. Il viaggio, durante i secoli passati, non era una semplice avventura, portava con sé un aspetto devozionale: il pellegrinaggio ai luoghi santi della cristinità. L'itinerario è stato ricostruito grazie ad un documento di Sigerico, arcivescovo di Canterbury, che nel 994 scrisse, tornando da Roma alla sua diocesi, il diario delle varie tappe toccate durante il viaggio. Non a caso, dopo mille anni, si vuole riscoprire una strada che rappresentò l'unione e la comunicazione tra le varie culture e le idee dei diversi Paesi dell'Europa che oggi vede cadere le barriere, ma che già da allora esprimeva, anche attraverso i cammini lungo la Via Francigena, il desiderio e la volontà di essere unita.Ancora oggi sono rintracciabili nella Tuscia frammenti e memorie di quegli itinerari che fondano la storia d'Europa. Analizzandone una parte, si giunge al percorso e alle tappe della Tuscia: da Proceno, stazione di posta, ad Acquapendente, tappa fondamentale per i pellegrini, grazie ad una preziosa reliquia portata dalla Terra Santa, oggi conservata nella cripta della cattedrale; da
Bolsena, importante per il ricordo del miracolo del Corpus Domini, a
Montefiascone, centro medioevale noto per il suo vino; quindi
Viterbo che divenne uno dei cardini dell'intero percorso, ricco di ospizi, alloggi e memorie storiche. Il passaggio della Via Francigena per Viterbo pose il problema dell'attraversamento dei Monti Cimini tentato, a seconda dei periodi, a destra e a sinistra del
Lago di Vico. Da una parte si incontrava Ronciglione e la chiesetta di S. Eusebio, dall'altra, sono riconoscibili tratti dell'antico percorso tra i boschi di castagno nei pressi dell'Abbazia Cistercense di San Martino al Cimino. Si proseguiva per
Vetralla, dove una strada campestre conduceva alla chiesetta di Santa Maria in Forcassi, citata da Sigerico, quindi Capranica, Sutri, Monterosi. Intanto a Santiago de Compostela, dove quest'anno si prevede l'afflusso di uno straordinario numero di pellegrini in occasione dell'anno Santo Compostelano, saranno distribuite un milione di copie di una miniguida per promuovere i percorsi religiosi del Lazio, tra cui la Francigena che attraversa la Tuscia Lo ha annunciato l'assessore al Turismo della Regione Lazio, Claudio Mancini, illustrando le iniziative messe in campo in collaborazione con l'Opera Romana Pellegrinaggi e con ATLazio.
"a Santiago de Compostela promuoveremo la regione attraverso le sue tradizioni. Inoltre - ha annunciato l'assessore - stiamo lavorando al progetto per un nuovo servizio di ferrovia turistica, per collegare con facilità Roma con gli itinerari religiosi verso Assisi, Rieti, Viterbo e Fossanova"
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