domenica, marzo 07, 2010

Lago di Vico da salvare

Dalla leggenda alla storia e dal sistema di protezione al pericolo di inquinamento. É il Lago di Vico, il bacino di origine vulcanica situato nei Cimini compreso tra i comuni di Caprarola e Ronciglione, nel quale, come diffuso nei giorni scorsi, grazie alle indagini volute dall'assessorato provinciale all'Ambiente, sono venuti alla luce gravi fenomeni di inquinamento. In pratica è stata rilevata la presenza di metalli pesanti (arsenico, cadmio, nichel) e molecole di idrocarburi. Nelle acque sono emerse tracce di mercurio. I dati sono ottenuti dalle analisi dell'Arpa, su mandato della Provincia.
"i livelli di concentrazione dei metalli sono tali - ha detto l'assessore all'Ambiente, Tolmino Piazzai - da destare preoccupazione. Ricevuti i risultati venerdì dall'Arpa, abbiamo subito investito la Regione Lazio cui compete intraprendere azioni urgenti. La Provincia continuerà l'attività di controllo e approfondirà le indagini per individuare l'origine di elementi che, a tali concentrazioni, non sono presenti in natura."
Il lago di Vico è un osservato speciale della Provincia già dal 2005, quando l'assessorato ha avviato con l'università della Tuscia un progetto per la riorganizzazione dell'intera area al fine di mitigare gli impatti antropici (derivanti dall'attività dell'uomo) e recuperare la qualità delle acque.
"Con l'aggravarsi della situazione verificatasi negli ultimi due anni, dimostrata dalla presenza dell'alga tossica (Planktotrix Rubescens) - ha detto ancora Piazzai - abbiamo deciso di intensificare la nostra azione di monitoraggio, pur non essendo di competenza della Provincia, al fine di tutelare la salute dei cittadini e l'ecosistema del lago. Abbiamo quindi istituito un tavolo tecnico di cui fanno parte i Comuni di Caprarola e Ronciglione, l'Istituto superiore di Sanità, l'Università della Tuscia, l'Arpa Lazio e le principali associazioni ambientaliste locali."
Nel 2009 sono state siglate tre convenzioni (rispettivamente con Istituto superiore di Sanità, Arpa Lazio e Università della Tuscia), pagate con fondi propri dell'ente pari a circa 100mila euro e già rinnovate per il 2010, che hanno consentito di individuare la presenza di inquinati nei sedimenti e di tossine nelle acque, grazie alla collaborazione con l'Ato (Ambito territoriale ottimale). Il lago di Vico è infatti la fonte idropotabile dei comuni di Caprarola e Ronciglione.
"Come Provincia - ha aggiunto l'assessore Piazzai - siamo intervenuti anche per controllare e mettere in sicurezza gli scarichi presenti nel bacino. Le convenzioni siglate con gli altri enti ci hanno consentito di scoprire una situazione preoccupante, che necessita di un intervento urgente degli organi preposti, Regione in primo luogo. Dal canto nostro, continueremo e rafforzeremo l'azione di monitoraggio e controllo, investendo risorse per tutelare la cittadinanza e l'ambiente. Se non fosse stato per la caparbia volontà della Provincia che ha agito ben al dì sopra delle proprie competenze, non avremmo avuto a disposizione dati sull'entità dell'inquinamento del lago di Vico. Dati che sono indispensabili per avviare un'attività di contrasto."
Una vicenda, quella del lago di Vico, che va affrontata con grande attenzione perché il luogo vanta il primato di altitudine tra i grandi laghi italiani con i suoi 507 metri. Per le sue peculiari caratteristiche naturali il comprensorio Vicano è incluso tra le aree di particolare valore naturalistico del Lazio e tra i biotopi di rilevante interesse vegetazionale in Italia. É una riserva naturale e un territorio così ricco di diverse specie vegetali e di ambienti diversi fra loro che consente lo sviluppo della vita a molte specie animali. Il punto di maggiore interesse e di richiamo per i visitatori è costituito dall'avifauna, assai varia data la presenza di ambienti diversi come il bosco, la palude, i prati umidi, i coltivi e lo specchio d'acqua. La Provincia, dopo l'allarme, si è impegnata a prendere tutti i provvedimenti necessari perché questo luogo incantevole, singolare e mitico (secondo la leggenda si sarebbe formato a seguito di un colpo di clava di Ercole) venga salvato
Corriere di Viterbo Venerdì 5 Marzo 2010

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