martedì, luglio 13, 2010

Tutte le donne di Puccini

Oggi l'inaugurazione di "Tutte le donne di Puccini". Fino al 10 agosto, presso la Sala Regia del prestigioso palazzo comunale, si potrà ammirare una splendida collezione di costumi di scena direttamente giunti a Viterbo dagli archivi del Teatro dell' Opera di Roma. Abiti da favola, disegnati dai più grandi costumisti del secolo ed indossati da altrettanto eccellenti Artisti della Lirica mondiale.
L'idea nasce parallelamente alla firma di un accordo ufficiale tra il Teatro dell'Opera di Roma nella persona del Sovrintendente Catello De Martino e Stefano Vignati, direttore del Tuscia Operafestival, accordo che dà il via ad una collaborazione tra i due soggetti in merito a futuri progetti di formazione e di coproduzione. Già dall'edizione in corso, infatti, per l'allestimento di Suor Angelica in programma dal 23 al 30 Luglio, verranno messi a disposizione dal Teatro dell'Opera di Roma il set dei costumi disegnati da Odette Nicoletti e gli elementi scenografici che andranno ad abbellire il sagrato del Duomo di S. Lorenzo. La mostra a Palazzo dei Priori verrà allestita con costumi di maestri del calibro di Santuzza Calì, Edoardo Sanchi, Piero Tosi, Odette Nicoletti e Caramba. La storia del costume teatrale italiano racchiusa in questa piccola, ma prestigiosissima esposizione, per offrire al pubblico un concentrato di ricordi, cultura ed emozioni.G iacomo Puccini con Manon Lescaut inaugura la stagione del personaggio femminile che caratterizzerà le opere successive, quella che Puccini stesso definisce la "piccola donna innamorata" e che incarna anche la figura dell'eroina destinata alla sofferenza. Manon è la prima affermazione di Puccini come operista e la sua protagonista la prima di quelle gentili e dolorose eroine pucciniane destinate a così grande popolarità. Il soggetto è dell'abate Prèvost che con questo romanzo divenne famoso in tutto il mondo, ancor più che appena pubblicato fu subito vietato, ottenendo così maggior popolarità. È una scandalosa storia d'amore tra due giovani (Manon e Des Grieux) che, sfidando le convenzioni sociali e abbandonandosi ai sentimenti, vivono secondo i propri ideali ma la conclusione è tragica con Manon che sfinita dalle sofferenze, morente, spira tra le braccia di Des Grieux rievocando il loro dolce e tragico amore. Con questo dramma lirico Puccini individua i fondamentali caratteri psicologici e stilistici del suo teatro, che troveranno piena attuazione nella Bohème. In Bohème , opera in quattro atti su libretto di Illica-Giocosa, protagonista è l'amore tra Mimì e Rodolfo che dopo tante peripezie finisce anche qui tragicamente con la morte del personaggio femminile. Dopo i due successi di Manon e di Bohème Giulio Ricordi sollecita Puccini alla stesura di Tosca . È un grande momento di svolta per la sua carriera. Infatti Tosca rivela come Puccini smetta di essere un grande operista che innova nel solco della tradizione per proporre invece una visione, una concezione completamente nuova e moderna dell'opera lirica. In particolare, Puccini punta a coinvolgere ancora di più dal punto di vista emotivo il pubblico con grandi effetti: la ricerca di sonorità più potenti, di una vocalità molto d'effetto e di sceneggiature più incalzanti, più ritmate e più dense di quelle a cui Verdi aveva abituato il pubblico.
Alla fine della sua parabola creativa Puccini si cimenta con un soggetto favoloso, d'impronta fantastica: Turandot. In Madama Butterfly protagonista è la giovane sventurata Cio-Cio-san; attraverso questo personaggio conosciamo un mondo intero fatto di amarezze e discriminazioni. L'importanza del personaggio nell'opera pucciniana, soprattutto di quello femminile è di fondamentale importanza. Molti hanno avanzato l'ipotesi che le protagoniste delle opere di Puccini fossero ispirate alla sua donna, Elvira Bonturi con la quale convive fino alla morte. Estremamente gelosa, in realtà non riuscì a conquistare davvero il cuore di Puccini che ebbe molte avventure, in qualche caso si innamorò
Corriere di Viterbo Martedì 13 Luglio 2010

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