lunedì, luglio 12, 2010

C'erano una volta i Saldi

Strade semideserte, gente che guarda le vetrine, entra nei negozi e raramente acquista. Questa la fotografia che regala Viterbo a soli sette giorni dall'inizio dei saldi. Ovviamente ci sono delle differenze di affluenza tra vari negozi. Gli esercizi che vendono merce non di marca hanno più facilità nel vendere a fronte del fatto che i prezzi sono molto accessibili con il ribasso praticato dai saldi. Mentre quei negozi che propongono merce di marca, riscontrano una maggiore difficoltà nel vendere poiché nonostante viene praticato il ribasso, il prezzo rimane comunque alto. Comunque per ora il giudizio sull'andamento della situazione non è negativo. Non per tutti almeno. Lungo il Corso diversi sono i negozi ma il riscontro è quasi sempre lo stesso.
"Quest'anno è andata un po' cosi - afferma una responsabile di un negozio di articoli sportivi -. I saldi sono cominciati un po' in sordina e questo non è un buon segno. Di solito le maggiori vendite si fanno i primi giorni dei saldi e poi si assiste a una lenta diminuzione degli acquisti. Invece, quest'anno la partenza "
fiacca
" non fa presagire niente di buono."
Un po' più giù un altro negozio di abiti non dà un giudizio totalmente negativo sull'inizio della stagione dei ribassi ma fa delle riflessioni sui prezzi.
"Diciamo che non mi posso lamentare, anche perché per ora ho venduto abbastanza merce, ma il problema non sono i saldi - afferma una responsabile di un negozio di abbigliamento -. La questione è che bisogna lavorare tutto l'anno. Quest'anno ci siamo ritrovati con il magazzino pieno di abiti e ciò vuol dire che durante il periodo invernale e primaverile non abbiamo venduto come si doveva."
La soluzione.
"Non si può pretendere di vendere la merce solo nel periodo dei saldi - continua - anche perché ciò significa non guadagnarci affatto. Perché per vendere abbassiamo i prezzi e alla fine arriviamo solo a pagare i costi. I saldi non sono la soluzione per coprire il "buco" che si è fatto durante la stagione. A fronte di ciò dal prossimo anno vogliamo cambiare strategia e applicare una percentuale di ricarico minore. Magari non guadagneremo tanto ma forse questo ci permetterà di arrivare alla stagione dei saldi con il magazzino quasi vuoto."
Analoga situazione si ritrova in un esercizio commerciale che vende abiti da uomo.
"Quest'anno noi non stiamo vendendo quasi niente - afferma il responsabile -. In sostanza stiamo morendo di noia qua dentro. L'anno scorso nella prima settimana abbiamo registrato un buon incasso, mentre adesso ci presentiamo ai clienti con l'intera collezione invenduta e che pochi acquistano. Si è partiti male e non so quanto possa migliorare con le settimane."
Intanto per quanto riguarda i dati nazionali sull'afflusso degli acquirenti nel periodo di saldi, come al solito è guerra tra le diverse sigle di categoria nel fissare la percentuale, che comunque è costantemente in calo. L'oscillazione avuta sul territorio nazionale per l'acquisto nel periodo di saldi, partito un po' in tutta Italia dai primi giorni del mese, si attesta tra il 15 per cento e il 30 per cento in meno rispetto allo scorso anno
Antonella Pace
Corriere di Viterbo Lunedì 12 Luglio 2010

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