sabato, agosto 28, 2010

Aumenta la disoccupazione: industrie e attività locali in difficoltà

A Soriano nel Cimino la disoccupazione cresce con ritmi vertiginosi. Varie industrie e attività stanno soffrendo periodi di crisi e ciò che prima come lavoro era certo, per molti lavoratori di queste aziende ora tutto può diventare incerto e pericolosamente vicino al licenziamento. Ristagna infatti il settore del commercio di arredi per giardino, uno dei più importanti dell'economia locale, con molti dipendenti in cassa integrazione, ed è fermo ormai da molto tempo il settore edilizio e l'indotto a esso connesso. Per quest'ultimo, essendo in procinto di applicazione il nuovo Piano regolatore generale, recentemente approvato dalla Regione Lazio, si spera in una ripresa con nuove lottizzazioni, aperture di cantieri e, soprattutto, avvio delle costruzioni nella nuova area artigianale in località Campo Giannotti. Mentre bisogna sottolineare una ripresa solo stagionale del settore ricettivo alberghiero, che nel mese di luglio ha registrato il tutto esaurito, stabilità e continuità non sono garantiti per gli occupati nel settore produttivo ,commerciale e artigianale. La situazione quindi, se non si interviene quanto prima, oltre ad aggravare la già cronica disoccupazione giovanile, non fa sperare certo in una ripresa positiva, con giustificato allarme sociale. Se, di fatto, la crisi è globale e quindi certamente non riguarda soltanto Soriano, c'è da sottolineare come però le poche risorse lavorative e gli insediamenti produttivi presenti sul territorio oggi segnino pesantemente il passo. In una città che per sua vocazione dovrebbe puntare sul settore turistico e ricettivo (a tutt'oggi senza nessun programma di grande respiro) tali condizioni critiche, nei prossimi tempi, faranno aggravare di molto la situazione, in vista anche della lunga stagione invernale. Ciò potrebbe far precipitare l'economia locale e le piccole finanze dei cittadini verso livelli di povertà mai conosciuti. Di fatto, oltre al terziario resiste anche l'agricoltura, con una miriade di piccoli produttori quasi totalmente dediti alle coltivazioni di nocciole e produzione di vino e olio. Ma trattasi comunque di risultati troppo frammentati e non incisivi sull'andamento generale. In poche parole, molto spesso la produzione agricola è finalizzata all'uso e al consumo familiare del vino e dell'olio prodotti e non c'è nessuna condizione perchè possa invece diventare elemento trainante e ben configurato dell'economia locale. Oltretutto tali produzioni hanno carattere stagionale e spesso il prodotto viene assegnato ad aziende operanti fuori dal territorio comunale, per la trasformazione e la diffusione sul mercato nazionale. Insomma, la situazione generale in questo an golo dei Cimini (ma probabilmente non solo...) è davvero seria e preoccupante ed è francamente non semplice capire come superarla.

Paolo Berti

Corriere di Viterbo Sabato 28 Agosto 2010

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