martedì, agosto 03, 2010

Cavalieri di Santa Rosa: ecco i “magnifici 12”

Dodici nuovi facchini, dodici "corde" che si aggiungeranno alle altre sotto la Macchina, dodici famiglie in festa. Scelte le "new entry" della formazione dei facchini che, la sera del 3 settembre, porteranno Fiore del cielo dal sagrato di San Sisto a quello del santuario di Santa Rosa. Sono tutti giovani e giovanissimi: la loro età, infatti, è compresa tra i 20 e i 34 anni. Alcuni, com'è tradizione tra i "cavalieri di Santa Rosa", sono figli d'arte. Quest'anno, avranno ciuffi e spallette nuovi, affidati a un artigiano viterbese, in quanto il look dei facchini è stato uniformato alla perfezione. Nulla, com'è nelle abitudini di questo Sodalizio, viene lasciato al caso. Per i nuovi, vi sarà la cerimonia del "battesimo": una riunione a porte chiuse, nella sede del Sodalizio, per iniziarli tanto alle regole e al modus operandi dei facchini quanto, e soprattutto, allo spirito che li anima: quell"unico sentimento" che, della riuscita del trasporto, è condizione essenziale. Ma eccoli, i nuovi facchini: Gino Catarcini, Alessandro Costantini, Santino Dottori, Francesco Favetta, Alessio Fiorillo, Vincenzo Lorrai, Michele Oro, Riccardo Palma, Marcello Pasqualini, Andrea Rossi, Omar Sabatini, David Terzoli. Il più giovane, Andrea Rossi, ha 20 anni, ed è il figlio del capofacchino Sandro Rossi. Quest'anno, per la prima volta, la selezione è stata ancora più dura: quattro giri della chiesa della Pace, con centocinquanta chili sulle spalle, e non tre. Si è lavorato, con il massimo dell'impegno, per rendere il Sodalizio il più saldo, fluido e unito che se fosse possibile. Quella domanda, "siete tu d'un sentimento?", che il capofacchino rivolge prima dell'abbrivo ai suoi, è qualcosa di più, e di meglio, che una semplice domanda retorica: è la chiave di volta di un mondo, quello dei facchini, che ha regole autonome, leggi sue proprie e, soprattutto, uno spirito unico e inconfondibile. Il Sodalizio, con il presidente Mecarini e il capofacchino Rossi, vuol essere, sempre di più, un organismo perfettamente omogeneo e affiatato, capace di dare vita a grandi prove durante il trasporto della Macchina e, prima e dopo, di essere un punto di riferimento, anche etico, per tutti

Nicola Moncada

Corriere di Viterbo Martedì 3 Agosto 2010

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