lunedì, agosto 23, 2010

Vendemmia 2010: prevista un’alta qualità

Buona la qualità prevista per la vendemmia 2010 in provincia di Viterbo. Certo, è ancora un po' presto per dare giudizi definitivi, ma se non accadono cataclismi temporali il raccolto delle vigne darà un prodotto di alta qualità. Dice Isabella Mottura, ex presidente dell'enoteca provinciale e produttrice di vino:
"Per ora l'uva è molto bella e la quantità è interessante, sebbene questa dipenda anche dalla potatura fatta a gennaio: bisogna vedere dai singoli produttori. Ci sono strategie che ognuno opera in via singolare. Comunque, bisogna aspettare cosa farà il tempo negli ultimi giorni: se continua così è tutto tranquillo."
La Mottura gestisce la tenuta Corte di Tregoniano, a Civitella d'Agliano:
"é tutto positivo. La qualità è migliore rispetto all'anno scorso. Ci sono state le piogge e il caldo quando dovevano esserci. Il tempo quest'anno è stato normale. Inoltre, non ci sono stati problemi sanitari e procurati dagli animali."
La Mottura dice che
"il Merlot sarà il primo tipo di uve che raccoglierà (seconda settimana di settembre, 10 settembre) e poi a seguire Cabernet, Sangiovese, Violone e Grechetto (fine settembre, inizi ottobre). Per ora posso dire che con questo clima abbastanza normale le date sono queste. Ma con il tempo non si sa mai."
Dal canto suo, il predecessore della Mottura, Carlo Zucchetti, attuale presidente dell'enoteca provinciale con sede alla Rocca dei papi di Montefiascone, conferma che "la qualità è buona". Zucchetti, da una vita nel mondo del vino, fa un'analisi ad ampio spettro (non solo a livello provinciale), e parla di "troppa" quantità di uva in Italia. Spiega perché:
"Abbiamo molte eccedenze e si rischia che i prezzi siano troppo bassi: l'uva si paga 20 euro al quintale. Problema di liquidità, con le cantine sociali che potrebbero trovarsi in difficoltà. Allora bisogna puntare sulla qualità."
Ritorna a Viterbo:
"In questo quadro, la forza nella nostra provincia è che le aziende sono molto flessibili e possono decidere di produrre di meno: il che potrebbe andare bene."
Fa il paragone con il livello nazionale:
"Il problema di fondo è la politica agricola sbagliata. Si è piantato troppo in questi anni e anche in zone non vocate: non solo le colline ma anche a valle. Da noi invece i piccoli produttori hanno sempre avuto un controllo diretto della vigna. Così non si aumenta la quantità più di tanto, e le cose potrebbero andare bene."
In sintesi:
"L'annata è buona dal lato qualitativo ma bisogna aspettare di portare l'uva in cantina. Fino ad allora non si può abbassare la guardia. In ogni modo, è da cambiare la politica agricola nazionale. Altrimenti i prezzi, scendendo troppo, porteranno a delle brutte situazioni. Un consiglio ai produttori: avere un rapporto diretto con la vigna e con la cantina."
Insomma, l'uva e il vino agli intenditori.
"No alla moda dei palazzinari e dei non intenditori che producono il vino: il vino è storia, è clima, è tradizione - conclude Zucchetti -. Mentre negli anni passati il vino è stato considerato come uno status symbol, o come un bene con cui diversificare gli investimenti. Per fortuna, questa cattiva tendenza (che in provincia di Viterbo non ha mai avuto un gran seguito) pure a livello nazionale sta per essere abbandonata: il vino si ritorna a fare nelle vigne."
Infine, Mario Trapè, direttore della cantina sociale di Montefiascone:
"La quantità dovrebbe essere di poco inferiore all'anno scorso. La qualità dovrebbe essere buona, ma se piove di più è meglio. Con ottima gradazione alcolica e zuccherina. In ogni caso, le previsioni adesso sono ancora poco indicative soprattutto sulla quantità. Mentre sulla qualità si può dire con certezza che va bene. Per la quantità bisogna aspettare gli ultimi giorni: la pioggia ha la sua importanza (sul peso in primo luogo). Oggi, in ogni caso, rispetto a una volta la raccolta è anticipata."
Mario Trapè conclude così:
"La politica della cantina sociale di Montefiascone è cambiata, e si punta di più sulla qualità e sugli ottimi rapporti di vicinato con gli altri produttori"

Alessandro Quami
Corriere dell'Umbria Lunedì 23 Agosto 2010

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