venerdì, novembre 05, 2010

Vino novello: appuntamento da non perdere

É il momento del vino novello e a Viterbo l'appuntamento tradizionale per la degustazione è all'Enoteca Viterbium di via Garbini. Il novello è accompagnato dalle immancabili caldarroste per un pomeriggio, a partire dalle 18, abilmente curato da Mengo, Paolo e Claudia. Il novello è ormai entrato nella tradizione italiana. La produzione del vino novello è iniziata verso la metà degli anni '70, dopo che in Francia, considerata la madre dei novelli, i vignaioli francesi del 1500 della zona di produzione del Beaoujolais, per superare una stasi di mercato, misero sul mercato il Beaoujolais nouveau, per rivalorizzare il loro vino prodotto con uve Gamay meno pregiate della Borgogna meridionale. La nascita si richiama ad un esperimento condotto nel 1934 da un'equipe di ricercatori francesi, intenti a ricercare un metodo per conservare il più a lungo possibile l'uva da tavola dopo la raccolta. Uno degli esperimenti includeva la conservazione dei grappoli a 0° c sotto una cortina di anidride carbonica. In Italia il vino novello nasce negli anni '70: i primi produttori sono stati Angelo Gaja (Vinot) ed i Marchesi Antinori. Dunque in Francia il novello è prodotto con uve Gamay, mentre in Italia si parla di vini novelli derivati da diversi vitigni. Sono soprattutto i Veneti ed i Toscani a produrne le maggiori quantità, seguiti dalle aziende Piemontesi e Alto Atesine. Il novello attuale, pur diverso nella nostra penisola, è molto più abbondante al centro e al Nord: il meridione e le isole ne producono meno. Degustarlo fa sempre piacere
Corriere dell'Umbria Venerdì 5 Novembre 2010

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