"Economia viterbese - Analisi congiunturale e strutturale 2009-2010."La pubblicazione è stata curata dalla dottoressa Raffaella Cerica e dal professor Valerio Maria Lazzari in collaborazione con lo staff di Confindustria. Delli Iaconi e Merlani hanno anche presentato la 64esima assemblea generale dell'associazione degli industriali, che si terrà il prossimo 11 novembre alle 16,30 presso l'Auditorium dell'Università degli studi della Tuscia, e che vedrà la presenza del commissario europeo all'Industria Antonio Tajani, del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi e di Renata Polverini, presidente della Regione Lazio. Per Merlani
"il 2009 è stato un anno drammatico e confidiamo di aver toccato il punto massimo di caduta per le nostre imprese. Per il settore della ceramica timidi segnali positivi sono stati registrati nei primi mesi del 2010 grazie alle esportazioni, che hanno consentito di recuperare alcuni posizioni di mercato soprattutto per quelle imprese che hanno investito su innovazione, marketing e design. Più difficile è la situazione nel comparto delle costruzioni dove si rischia di arrivare presto al collasso se non si sbloccheranno i vincoli imposti dalle attuali normative."
"Il comparto che segna maggiormente il passo sul fronte fatturato - spiega Raffaella Cerica - è quello dei sanitari (-18,8%), che nel decennio 1997/2007 aveva avuto ritmi di crescita sostenuti."
"Il settore manifatturiero - sostiene Lazzari - nei primi sei mesi dell'anno ha fatto rilevare deboli segnali di ripresa, anche se va detto che si partiva da una situazione di crisi, come quella del 2009, che non ha precedenti."Il rapporto di quest'anno evidenzia come il 2009 si è chiuso con un bilancio fortemente negativo per l'industria manifatturiera viterbese. Il rallentamento dell'attività produttiva che aveva inciso solo marginalmente sui risultati del 2007, si è progressivamente accentuato nel 2008, per toccare il suo massimo nel 2009. La fase di ripresa manifestatisi nei primi mesi del 2010, alla luce dei dati raccolti, appare ancora debole ed incerta, ma tutto lascia pensare che il momento più acuto della crisi sia ormai alle spalle. L'economia della Tuscia, sulla falsariga di quella nazionale, non marcia a passo costante, ma alterna piccoli scatti in avanti a pause. Nel complesso la prestazione dell'industria provinciale nel 2009 risulta per alcuni versi leggermente migliore di quella registrata dall'intero settore manifatturiero italiano, mentre nel primo semestre del 2010 il quadro si inverte e l'industria della Tuscia stenta più di quella nazionale nell'intraprendere un cammino di piena ripresa. Il 2009 ha rappresentato duenuqe il culmine della crisi. Il fatturato ha avuto una dinamica molto negativa. A valori correnti, il fatturato dell'industria viterbese è diminuito lo scorso anno del 14,0% (-2,9% nel 2008). La prestazione peggiore è venuta dall'export, che dopo aver ben tenuto nel 2008 (+3.8%) nel 2009 è risultato in caduta del 24,4%. Il fatturato sul mercato interno è invece diminuito di un più contenuto -10,6%, (-4,8% nel 2008). Diverso l'andamento dell'industria italiana che a fronte di una caduta della domanda sul mercato interno è riuscita ad agganciare la ripresa del commercio internazionale, e a mettere a segno un buon incremento delle esportazioni
Corriere di Viterbo Venerdì 5 Novembre 2010
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