mercoledì, gennaio 26, 2011

Salviamo il fiume Marta

Continua la campagna del Sib "Salviamo il fiume Marta", depositato ufficialmente con un esposto alla Procura della Repubblica di Civitavecchia il documentario girato dal Sindacato Italiano Balneari sull'inquinamento delle acque. Il presidente del sindacato, Marzia Marzoli, ha consegnato detto documentario anche al presidente del Consiglio comunale proponendone la visione a tutti i cittadini e ai consiglieri stessi. Detto filmato è stato presentato in anteprima alla cittadinanza il 4 dicembre scorso nell'ambito delle campagna "Salviamo il fiume Marta". Nel documentario un report dettagliato sul problema dell'inquinamento e degli inquinanti rilevati dal Sib seguendo tutto il tratto fluviale, dalla sorgente, il lago di Bolsena, fino alla foce di Tarquinia Lido. Nel filmato sono stati anche inseriti tutti i documenti ufficiali della Provincia di Viterbo e della Regione Lazio, insomma un vero report non solo di denuncia ma anche delle responsabilità, ma anche propositivo sulle ipotesi da perseguire per ovviare ad una situazione divenuta ormai improrogabile, visti i continui divieti di balneazione che durante la stagione estiva, incombono sull'economia del turismo balneare, danneggiando allo stesso tempo l'immagine di Tarquinia nel suo complesso. A dare la notizia il presidente locale del S.I.B.
"Il nostro sindacato - riferisce Marzia Marzoli - ha consegnato nei giorni scorsi anche una richiesta al Presidente del consiglio del comune di Tarquinia, proponendo che il documentario venisse proiettato e fatto visionare a tutto il consiglio comunale. Questo, anche perché quando è stato proiettato il 4 dicembre scorso erano presenti, in rappresentanza della maggioranza, soltanto il Vice-sindaco Giovanni Olivo Serafini e l'assessore Renato Bacciardi, ma soprattutto anche per consentire a tutta la cittadinanza del nostro comune di vederlo nella sala consiliare e di avviare la campagna indicata dal convegno:'Salviamo il fiume Martà."
"L'acqua del Fiume è vita,è natura e per il nostro territorio è anche acqua per l'agricoltura,economia imprescindibile, che insieme al turismo balneare rappresenta un grande traino economico, che il divieto di balneazione continua a mettere a rischio -spiega il presidente Marzoli - Le aziende turistiche balneari, ma anche quelle agricole per salvaguardare i posti di lavoro dei propri dipendenti devono pretendere dalle istituzioni la salvaguardia e la salubrità delle acque del Fiume e del mare e per citare l'ultima frase del documentario: 'Tarquinia e le aziende turistiche locali non possono più aspettare'. Ci auguriamo che l'amministrazione voglia collaborare,come ci aspettiamo,ad autorizzare la visione del documentario,"
Salviamo il Fiume Marta
" e che possa essere l'occasione per tutti i cittadini di vederlo nella sala consiliare."
Una cosa è certa, non si può più aspettare l'estate ed accogliere, non senza amarezza, le denunce e le lamentele dei bagnanti riguardo la mancanza di limpidezza o peggio ancora foto denuncianti sporcizia
Anna Maria Vinci
Corriere di Viterbo Martedì 25 Gennaio 2011

1 commento:

  1. Ciao Marzia Marzoli,per arrivare al dunque per quanto riguarda Salviamo il Fiume Marta ci ha pensato la Procura della Repubblica di Viterbo dopo un esposto fatto da noi.Abbiamo denunciato l'Ospedale Bel Colle di Viterbo!! E' dal 1992 che scaricano le fogne nel corso d'acqua Fosso dell'Olmo.Hanno imputridito 50 km.di bacino.Tutto questo lo0 sanno molto bene tutte le Istituzioni e Comuni della Tuscia ma,chissà perchè non sono mai riusciti a risolvere questo problema.E'molto semplice.La mafia locale,la Massoneria locale,la corruzione locale,imprenditori ecc. ecc.sono ben tutelati da Roma.CHI? Questo lo deve scoprire la Procura di Viterbo. Solo se siamo uniti diventiamo forti! Non dobbiamo temere chi ci uccide! Uniamoci! COME? Denunciando,anche in anonomato,purchè ciò che si denuncia sia concreto e reale. E'del tutto inutile lamentarsi,altrimenti.Unitevi a noi.Solamente uniti,diventiamo una forza concreta.Le mafie e la corruzione la può vincere solo il POPOLO,vittima della corruzione.

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