"All'inizio non volevo venire qui. Sono stato costretto a lasciare il mio paese per trasferirmi in una città che non era la mia - dichiara in un'intervista - ma sono cresciuto per le strade di un paese del meridione, dove i ragazzini imparano ad andare sul motorino prima che a sedersi sui banchi di scuola."L'impatto dal piccolo paese alla grande città lo segnerà nell'animo. Passa l'adolescenza da vero ribelle; sono gli anni dei Nirvana e del Grunge; in quella musica e in quel movimento si riconosce e identifica il suo malessere:
"la musica è stato l'antidoto a quella sofferenza che sentivo crescere e a cui non riuscivo ma dare una motivazione."Nel 1994 fonda il suo primo gruppo musicale che nasce durante un'occupazione scolastica; è l'inizio di un amore che, ad oggi, lo porterà a esibirsi in più di mille concerti in tutta Italia. Nella mostra "La Pop Art" è possibile ammirare tra i tanti quadri anche opere, mai esposte a Viterbo, di grandi esponenti della Pop Art, tra cui gli immancabili Keit Haring e Andy Wharol. Ma ci sono anche quelli di Roy Fox Lichtenstein che è stato un artista statunitense, tra i più celebri esponenti della Pop Art. Dal 1960 al 1963 ha insegnato al Douglass College, nel New Jersey. Ha conosciuto Allan Kaprow, Claes Oldenburg, George Segal. Ha frequentato anche gli artisti di Fluxus, tra cui George Maciunas e Dick Higgins. Ha inserito nei suoi lavori elementi tipici del mondo pubblicitario e dei fumetti, utilizzato il puntinato Benday e si è avvicinato a tematiche pop. Presenti opere di Robert Rauschenberg (pseudonimo di Milton Ernst Rauschenberg) un fotografo e pittore statunitense, espressione collaterale della pop art con una inedita corrispondenza con l'espressionismo astratto. Una delle sue prime opere è Letto (1955), dove l'artista porta all'interno dell'installazione un letto reale, nelle sue naturali dimensioni. Presenti anche opere degli italiani Mimmo Rotella, Mario Schifano e tanti altri. Oltre l'appuntamento di domani a Theatro, per tutta la durata dell'esposizione, sono previste serate ed eventi collaterali al ristorante New Dada (dove sono esposte alcune opere), l'Officina Belushi, L'Incontro. Inoltre si succederanno incontri con gli imprenditori, per favorire rapporti tra aziende viterbesi raffrontate anche con alcune provenienti da altre realtà. La mostra al museo della Rocca Albornoz di Viterbo resterà aperta fino al 15 gennaio 2012. L'orario di visita: dal lunedì al venerdì: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.30. Sabato, domenica e festivi (a esclusione del 25 dicembre e del primo gennaio): dalle 10 alle 19.30 con orario continuato
Corriere di Viterbo Venerdì 9 Dicembre 2011
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