Prima città italiana, Viterbo, a sperimentare le nuove cabine telefoniche multimediali, grazie a una sinergia tra l'Amministrazione comunale e la Telecom che, ai primi dell'anno, già dovrebbe permettere di realizzare un nuovo modello apripista. Poi, dovrebbero seguire a una a una tutte le altre, con una metamorfosi che, in breve tempo, dovrebbe consentire a Viterbo di avere, nelle cabine telefoniche, un abbellimento: delle strutture dalla valenza, anche estetica, accentuata. Non è un mistero per nessuno che, nell'era del cellulare, le vecchie cabine telefoniche, con i loro gettoni, i loro tasti, le cornette e quant'altro, sono qualcosa di desueto: in fondo, già oggetti d'antiquariato. In compenso, le nuove tecnologie incalzano: e se, negli aeroporti - ma anche a piazza del Comune - c'è wi-fi, diffonderne l'installazione nelle cabine, in modo tale da consentire, a chiunque abbia un cellulare di ultima generazione, di collegarsi a Internet, sembra essere, più che un'opzione, uno scenario obbligato. Tra Palazzo dei Priori e la Telecom, sarebbero già stati avviati - il condizionale, in questo caso, è d'obbligo, stante la mancanza di riscontri ufficiali e di conferme - contatti proficui, con un obiettivo già ben delineato e, soprattutto, perseguibile in tempi brevi. Quali le funzioni delle cabine multimediali? Per loro natura, e il nome stesso lo dice, si tratta di strutture che, potenzialmente, potrebbero essere contenitori di un'assai vasta molteplicità di funzioni. Soprattutto perchè, in ambito tecnologico, ciò che è potente non dev'essere, di necessità, ingombrante.
In ogni caso, le cabine saranno dotate d'un nuovo look. Verrà rifatta la visuale. Ci saranno, per esempio, grandi schermi, con proiezione continua delle bellezze di Viterbo. Verranno, appunto, dotate di wi-fi. Inoltre - e, questo, incide sensibilmente in materia di sicurezza - si arriverà a installarvi dei sistemi di videosorveglianza. Cabine da "grande fratello"? Piuttosto, dei punti ad alta incidenza tecnologica, dei veri e propri snodi della vita moderna, in grado di offrire alla cittadinanza un punto di riferimento esterno che, quanto a possibilità tecnologiche, non abbia nulla da invidiare a certi muniti, e fornitissimi, interni domestici. Comunicazione in tempo reale, dunque, grazie a quello che, girando, si trova all'angolo della strada. Non più cabine semiabbandonate, in angoli in ombra, ma qualcosa di vivo, di vitale e di pulsante. Ormai, il dato è tratto. E Viterbo, a quanto se ne sa, in questo grande progetto, è in pole position. Il lavoro, dietro le quinte del palazzo, sembra essere intenso. Cambiano gli scenari urbani, se essere a misura d'uomo significa anche, sempre più, essere a misuira di tecnologia
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