lunedì, ottobre 06, 2008

Un gattile per Viterbo

Ma ai gatti chi ci pensa? La signora Rosalba Nardiello è una delle tante persone che amano gli animali.
La sua è una vera missione. Ogni giorno porta da mangiare ai micetti randagi, li accudisce, li cura quando stanno male e spesso, a proprie spese, fa sterilizzare le femmine.
Pur di non far mancare loro cibo e acqua, rinuncia regolarmente alle vacanze. A Viterbo, se si fa un giro per i quartieri, dai più ‘in' ai più ‘popolari', ci si accorge che la passione per i piccoli felini è molto diffusa.
Croccantini, acqua e casette improvvisate come riparo sono sparsi un po' ovunque. E qui scappa la gatta da pelare. Perché da una parte ci sono coloro che si lamentano per la presenza di ciotole e per i miagolii amorosi notturni e dall'altra i ‘filofelini' armati di scatolette e dedizione.
Questi ultimi vorrebbero un aiuto per trovare una casa per i mici e nel contempo limitare il fastidio arrecato al vicinato.
Come si coniugano le due posizioni "apparentemente" antitetiche?
"Qualche tempo fa - racconta la signora Nardiello - ho visto su Rai 3 una trasmissione con Licia Colò.
Un ospite del programma era una donna di Roma con il mio stesso problema: trovare una sistemazione per i gatti randagi.
La signora ha fatto un appello ad Alemanno che le ha concesso un'area comunale. Si tratta di un vecchio cimitero sconsacrato vicino al quartiere Piramide che oggi accoglie una colonia felina.
I gatti lì vengono accuditi da volontari, veterinari o semplici appassionati, che si alternano e si autogestiscono.
Ogni micetto ha un suo spazio e una sua cuccetta. Io volevo capire se a Viterbo ci sono identiche possibilità. Vorrei infatti chiedere al sindaco se ci sono terreni incolti o inutilizzati che appartengono al Comune che potrebbero essere sfruttati come gattile.
E qualora non ci fossero vorrei proporre un'altra soluzione."
La signora Nardiello ha in animo, infatti, in caso di indisponibilità di spazi da destinare alla folta colonia con baffetti da sparviero, di acquistare un terreno attraverso una raccolta di fondi.
"Dopo aver ottenuto tutti i permessi necessari - conclude - si potrebbero avviare delle iniziative per racimolare il denaro necessario.
Sono tanti gli amanti dei gatti nella nostra città e sono sicura che mi darebbero una mano. Io vorrei che si facesse qualcosa di concreto, perché coloro che non amano i piccoli felini, pur di liberarsene, spesso ricorrono alle polpette avvelenate: letali sia per i randagi che per cani e gatti domestici."
Effettivamente ad un ‘gattile' non ci aveva pensato nessuno, nonostante sia evidente che i gatti che affollano le vie della città dei Papi sono tanti.
Ma numerosi sono anche gli appassionati, i cosiddetti "gattari", veri e propri samaritani silenziosi che non si fanno fermare da pioggia e afa pur di accudire i simpatici animali.
A Roma sono ormai diventati celebri, un vero e proprio ‘lavoro' storico, simbolo della città, tanto che sono stati fatti calendari e souvenir.
Forse Viterbo non è a questi livelli ma ci si avvicina. Insomma l'appello della signora Nardiello è chiaro:
"Gattari della città dei Papi, uniamoci e partiamo"

3 commenti:

  1. Grande signora Rosalba Nardiello, ha tutto il mio appoggio.

    Ho da poco perso un piccolo gatto di 5 mesi, falciato da un'autista sconosciuto. E' l'ennessimo di una lunga serie, si trovano troppi per strada, sui marciapiedi, nei parcheggi, ovunque!!!Bisogna fare qualcosa per salvarli!!!

    Io sono con lei e credo che molte altre persone siano dalla sua parte!!

    Da Montefiascone.

    G.

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  2. sig.ra Rosalba sono entrata su questa pagina perchè vorrei anche io trovare il modo di dare a tutti i gatti randaci, abbandonati e malati un pò d'aiuto....ma da sola non saprei proprio come muovermi. la mia e-mail è isabellaguastini@libero.it magari insieme possiamo trovare la soluzione e gli aiuti necessari.

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  3. Mi piacerebbe fondare un gattile nel mio paese proprio x aiutare i piccoli randagi

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