venerdì, novembre 21, 2008

No comment su No comment

Aldo Biscardi che rifà la storia della sua carriera; Filippo Simeoni (ciclista della Flaminia) che punta alla partecipazione (assieme alla squadra) al "Giro d'Italia del centenario"; la fiorettista Ilaria Salvatori, che confessa la necessità di dare maggiore visibilità a sport che ingiustamente vengono considerati "minori", e Piero Camilli, "patron" del Grosseto Calcio, leader della Serie b, che si inorgoglisce perché lui "ha sempre vinto" e spiega che
"la squadra si costruisce e non si compra."
Il terzo appuntamento di "No comment" offre qualche sporadico spunto di novità, limitandosi a raccontare la quotidianità dello sport.
E lo stesso Biscardi, atteso alla "trappola" per il suo slum originale, ha evitato di "cadere in tentazione" limitando i suoi interventi e raccontando tratti della sua esperienza, come è nato il "Processo" in tv che lo ha reso famoso e come ha ottenuto l'imprimatur per la biografia di Papa Wojtyla ("Un Papa dal volto umano") frequentando le stanze del Vaticano.
Di spontaneità, se vogliamo, all'interno dell'aula dell'ex Tribunale di Piazza Fontana Grande (ex Convento dei Carmelitani scalzi) si è vista quella di Ilaria, chiamata in causa a proposito delle Olimpiadi di Pechino.
"Toccava a chi ha assegnato le Olimpiadi alla Cina valutare il problema del rispetto dei diritti umani di quella nazione - sottolinea - non a noi, atleti, decidere se partecipare ai Giochi o no.
Invece…."
E il ciclista della Flaminia:
"Il doping? Purtroppo è stato una piaga.
Io spero che tutto ciò che è accaduto venga cancellato dall'esercizio genuino del ciclismo, che è uno sport duro."
Il reportage sui "pensieri dello sport" dei ragazzi viterbesi offre un'esaltazione dello scontato.
Come dire, niente di nuovo sotto il sole.
Sulla violenza nello sport si è detto quel tanto che basta per condannarla e per far dire a Camilli:
"Io sono contro le trasferte organizzate dei tifosi."
Più colore che impegno, dunque, in quest'incontro in cui è stato ripetutamente chiesto al presidente del Grosseto perché non ha mai pensato di comprare la Viterbese ottenendo la scaltra risposta:
"Ho cominciato nel '95 senza che avessi tanta voglia di calcio, poi mi sono sempre più appassionato.
Adesso sono presidente di una squadra che è in Serie b.
La Viterbese invece sta in D…."
Finale con premiazione, anticipata per Aldo Biscardi, andato via un tantino in anticipo.
Adesso si aspetta il "match tra i politici".
Appuntamento sabato 29 novembre con i "big" e Mastella.
Per il momento no comment su "No comment".

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