giovedì, novembre 06, 2008

Una ricetta per superare la crisi della ceramica

"Bisogna rilanciare il distretto industriale e rendere competitive le imprese locali."
Questo è l'importante messaggio che ieri ha espresso a chiare note l'ingegnere Fabiano Pistola, membro del Circolo della libertà.
"Secondo noi - afferma - non si può più indugiare perché ne vale la qualità della vita dei cittadini e dell'intera città.
I sindaci di Gallese, Corchiano e Castel Sant'Elia, che erano presenti al convegno organizzato dalla Filcem Cgil, la pensano allo stesso modo per il futuro dei loro paesi che fanno parte del comprensorio.
Si tratta di una vera emergenza."
Quali sono le cause che hanno scatenato la crisi e quali sono le strategie per affrontarle?
"La crisi attuale è dovuta a due fattori: la mancanza di liquidità da parte dei cittadini e la scarsa competitività delle nostra aziende sui mercati mondiali.
Il primo problema è risolvibile, perché le aziende che possiedono un loro valido know how tornano a vendere non appena la crisi finanziaria viene superata.
Il secondo invece è più spinoso perché il prodotto sanitario civitonico è reperibile anche da altre parti.
Occorre quindi attuare subito una politica di produzione differenziata rispetto a quella odierna, cercando di responsabilizzare l'imprenditoria locale e di coinvolgerla in un piano pluriennale di riqualificazione e di sviluppo tecnologico del prodotto ceramico.
Essenziale è il sostegno convinto delle istituzione e l'intervento di un'università che possieda una esperienza scientificamente valida."
Cioè?
"Intendo dire che il nostro distretto industriale deve trasformarsi in un Tecno polo scientifico ceramico, partendo dalla nuova stesura del protocollo d'intesa fissato per fine novembre, impreziosito da un centro di ricerca e di sviluppo formato da addetti altamente qualificati."

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