domenica, marzo 15, 2009

Talete la società pubblica di gestione dell'acqua rischia il fallimento

D'accordo, la Regione ha deciso di scendere in campo e di elargire un prestito a condizioni vantaggiose per salvare la Talete dal fallimento, ma la sensazione è che il percorso per arrivare all'effettiva concretizzazione delle (pesanti) condizioni poste dalla Pisana sia piuttosto irto di ostacoli.
In primis, ci sono da superare gli ostacoli posti dalle altre società di gestione che dovrebbero confluire in Talete.
Se, per quanto riguarda il Cobalb (Comunità bacino lago di Bolsena) la situazione appare abbastanza consolidata, non esistendo particolari ostacoli da frapporre all'adesione; tutt'altro discorso va fatto per il SiiT (Servizi idrici integrati della Tuscia) che vanta crediti cospicui nei confronti di Talete.
Secondo le dichiarazioni rese dal presidente Valentini alla V commissione consiliare del Comune di Viterbo (quella deputata al cosiddetto "controllo analogo", che si interessa cioè dell'andamento delle società partecipate), la somma vantata nei confronti di Talete ammonterebbe a circa 3 milioni di euro.
Un cospicuo gruzzoletto che rende assai complicata l'adesione. Tanto che si era paventata addirittura la possibilità che il SiiT ricorresse ad un decreto ingiuntivo.
Con l'abnorme conseguenza che, ad esempio, il Comune di Viterbo (socio sia di Talete che di SiiT) alla fine farebbe ingiunzione a se stesso.
Insomma, da un lato chiede soldi, dall'altro dovrebbe tirarli fuori. Proprio per dirimere questa intricatissima matassa, i dirigenti del SiiT dovranno presentarsi lunedì 23 marzo in Regione per discutere di tutti questi problemi e cercare di venirne a capo.
Un altro aspetto tutt'altro che secondario riguarda l'adesione di tutti i Comuni che fanno parte dell'Ato.
Almeno una decina sono tutt'altro che disposti ad entrare in Talete e, se proprio fossero costretti a farlo, pongono condizioni pesanti.
É il caso di Vitorchiano, il cui sindaco Gemini Ciancolini ha ripetuto sino alla noia che lui, di portare i suoi concittadini in quella società, non ha nessuna voglia.
"Prima - spiegò al Corriere di Viterbo - devono pagare tutti i costi sostenuti finora e poi devono darmi garanzie su tariffe di acqua e depurazione."
Non distante la posizione di Maria Gabriela Grassini, primo cittadino di San Lorenzo Nuovo, di tutt'altra parrocchia politica rispetto a Ciancolini, ma sostanzialmente d'accordo con il suo collega.
E se è unanime l'apprezzamento nei confronti dell'attuale presidente Roberto Corbo, la cui gestione è caratterizzata da competenza e trasparenza, pochissima fiducia si nutre in generale nelle decisioni della politica.
Quella che poi, alla fine, deciderà le sorti di Talete

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