Qualità della vita: Viterbo in calo

"Rosso di sera bel tempo si spera"

diceva la nonna scrutando dalla finestra, ma il"rosso" affibbiato a Viterbo dal Sole 24ore non prospetta un'orizzonte di speranze. La ventesima edizione della classifica del quotidiano economico sulla qualità della vita, rallenta le speranze dei viterbesi, surclassati in 70esima posizione, perdendone sette dallo scorso anno e subendo un distacco da Rieti (l'altra laziale tra le prime cento province italiane) di quasi una trentina di punti. La graduatoria delle province italiane, classificate per la qualità della vita, guidata da Triste, che risale la cima per la seconda volta dopo quattro anni, è diventata ormai un parametro importante per misurare il "fascino" del territorio, e soprattutto del capoluogo. Viterbo, con le sue ambizioni aeroportuali, la sue eccellenze architettoniche, il suo pregio territoriale, la sua eleganza ambientale, sembra passare inosservata all'attenzione della critica, defilandosi in un appena sufficiente centro classifica. Guardando al un bilancio globale, che al momento si può fare soltanto per sei macrosettori (l'intero dossier di 36 graduatorie sarà pubblicato dal Sole 24ore nell'edizione di lunedì ndr), Viterbo non può certo gioire per le posizioni ottenute. Soprattutto perchè in settori chiave, come il "tenore della vita" e "servizi e ambiente" le posizioni migliori per la Regione Lazio, vengono occupate da Roma e Rieti. Il vero tracollo che Viterbo registra è quello nel macrosettore "servizi e ambiente". A differenza tra il 2008 e il 2009 è da descriversi: estremamente pessima. L'anno scorso Viterbo era al 50esimo posto, mentre ora scalando ben 39 posizioni è sceso al 91esimo. Probabilmente ad incidere sono stati vari fattori come: la mancanza di una efficace raccolta differenziata, le problematiche legate al nucleare e l'inquinamento delle falde acquifere. Anche il settore dell'ordine pubblico non fa sorridere la provincia viterbese. Certamente a saltare nell'occhio è quel secondo posto nella graduatoria degli indicatori demografici. Viterbo è seconda, ma ad incidere, in questo caso, non sembrano essere le qualità dei viterbesi, bensì il numero elevato di immigrati giunto in questi anni nella Tuscia