A partire dalle 21,30, sotto lo sguardo vigile del presidente del gruppo Alfredo Bendotti, del vicepresidente Vincenzo Di Domenico e dello stesso Catini, i portatori proveranno l'intero percorso che dovranno affrontare la domenica di Pasqua. Il ritrovo è fissato in via xx Settembre per poi giungere sino all'ingresso della chiesa di San Giuseppe, dove è custodita la statua del Cristo Risorto. Con questa prova generale verranno concordate le soste, verranno provati i vari tratti del percorso e si cercherà di prendere confidenza con il ritmo scandito dalla marcetta che la banda Setaccioli eseguirà durante la processione. È doveroso ricordare come le croci abbiano un peso che si aggira dai settanta agli ottanta chili. Il loro trasporto richiede una notevole abilità e forza per non essere sbilanciati durante il trasporto. È una dimostrazione di forza, di abilità e di resistenza. La presenza della folla, che non sempre mantiene la dovuta distanza, rende più difficile il lavoro dei portatori dei Tronchi specialmente nei punti più delicati del percorso. Le Croci sono rese più pesanti dalla ghirlanda o corona di alloro e fiori che viene messa sui loro bracci a significare il rifiorire della vita dopo la morte. Simbolo della Resurrezione di Cristo, offrono allo spettatore un colpo d'occhio magnifico, infatti sembra veramente di vedere una foresta coronata di fiori che ondeggia davanti alla statua del Risorto. Nelle prime edizioni della processione il Tronco era uno solo, quello che oggi viene indicato come la "Prima Croce" o "Croce Maggiore" (un tronco di castagno che quando è incoronato di fiori supera i settanta chili); ad esso si aggiunsero poi altre due. Attualmente le Croci sono nove poiché alle tre se ne sono aggiunte quelle delle varie parrocchie tarquiniesi. Dal 1999 su richiesta del personale medico e paramedico del nosocomio tarquiniese, si aggiunse una croce che accompagna la statua del Cristo nel solo tratto di via Bruschi Falgari, viale Igea e ritorno. Ogni "Croce" ha tre portatori che si alternano lungo il percorso; ne coordina l'andamento il capo dei portatori, Alfredo Bendotti con i suoi collaboratori, Paolo Alessi, vicepresidente dell'associazione Fratelli del Cristo Risorto, Luigi Belardinelli e Giovanni Blanchi che seguono attentamente lo svolgersi dei cambi e dell'equilibrio delle Croci stesse. In questi "Tronchi", coronati di alloro e fiori, c'è una simbologia ben precisa: l'uomo che si carica del loro peso, rappresenta l'umanità tutta che accetta le croci della vita e non dispera perché al di sopra di qualsiasi dura prova rifulge il messaggio della Resurrezione, fonte di speranza e di certezza per tutti i credenti.
"Tutti i cittadini sono invitati ad assistere alla prova - dice il comunicato - potranno così capire lo spirito e la passione che anima gli attori di questa processione."Ogni anno circa 15000 persone assistono alla processione del Cristo Risorto, che si svolge a Tarquinia nel tardo pomeriggio della domenica di Pasqua. La processione comprende gli Sparatori, le Croci, lo Stendardo, la Banda musicale, i Lampioni e , infine, la gloriosa Statua. Gli Sparatori sono 15 e sparano al cielo, con il loro fucili, cartucce caricate a coriandoli.La statua del Cristo Risorto pesa più di 5 quintali ed é trasportata da 17 persone guidate dal Capo Macchina per assicurarne la stabilità e l'andatura molleggiante.
(giu.res.)
Corriere di Viterbo Lunedì 22 Marzo 2010
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