Domani sera alle 21,30 a Vetriolo, comune di Bagnoregio, verrà riproposta la rappresentazione della Passione di Cristo con un corteo che percorrerà le vie della borgata dove, in vari punti, verranno raffigurate le scene principali della "Passio Christi". La rappresentazione ha una storia poco più che ventennale: la sua origine risale infatti alla Pasqua del 1982 e si deve a circostanze particolari Nelle sere dell'autunno e dell'inverno 1981/82 i giovani di allora avevano preso l'abitudine di ritrovarsi presso la sala parrocchiale non avendo altri spazi in cui incontrarsi: l'unico bar del paese era stato chiuso e i giovani si trovavano temporaneamente in difficoltà. L'iniziativa prese forma in quelle serate. A qualcuno tornò in mente un'idea che era nata durante un incontro con i Padri Passionisti che nell'estate precedente erano stati in missione a Vetriolo: la ripresa in qualche modo della tradizione della Processione del Cristo morto che si svolgeva nel paese fino a qualche decennio prima. Si trattava di una umile processione con pochi personaggi, semplici costumi, alcuni quadri scenici ma di grande effetto ed emozione soprattutto per i bambini che erano chiamati dal parroco don Enrico Righi a vestirsi e a portare gli oggetti simbolici della Passione. Poi l'usanza si era definitivamente interrotta. L'idea nata in quelle sere nella sala parrocchiale divenne subito un progetto su cui lavorare insieme, un momento stimolante e aggregante e la Rappresentazione fu presto realtà. I giovani si organizzarono in un Comitato dedicandosi a tempo pieno e con grande entusiasmo alla creazione della sceneggiatura, dei costumi, delle scenografie, alla scelta dei luoghi di ambientazione e del percorso, delle musiche e degli interpreti dei vari personaggi. La Rappresentazione è stata costruita fin dal principio in assoluta aderenza alla narrazione dei Vangeli ed allestita in tutte le sue parti facendo preciso e fedele riferimento al periodo storico in cui sono accaduti i fatti. Due aspetti fondamentali sono particolarmente curati: la prospettiva religiosa e il lato artistico ed estetico; l'approccio ai fatti raccontati è basato su rispetto, fede e devozione religiosa, la componente spirituale emerge anche per il sentimento interiore dei protagonisti nel momento dell'interpretazione, che diventa così molto naturale; l'altro aspetto, quello scenografico, con le musiche, le luci, gli effetti speciali, l'intensità interpretativa, si unisce al primo conferendo alla rappresentazione una grande suggestività e un forte potere di coinvolgere ed emozionare tutti i partecipanti.Pur restando sostanzialmente fedele a se stessa nell'ispirazione e nei contenuti, nel corso degli anni la rappresentazione si è rinnovata e migliorata in alcune sue parti, si è arricchita di personaggi e costumi, ha utilizzato spazi e percorsi più idonei e funzionali. Ci sono stati naturalmente dei cambiamenti sia negli interpreti sia nel Comitato, coinvolgendo gradualmente le nuove generazioni.Il Cristo "storico", Fabrizio Giacobbi, che ha dato tanto alla rappresentazione anche in termini di organizzazione, ha lasciato nel 1996 il posto all'attuale interprete Alessandro Conticchio. Il primo comitato organizzatore era presieduto da Giancarlo Burla al quale è succeduto Tullio Giacobbi. Attualmente l'incarico di presidente è ricoperto da Fabio Burla. Quello che attrae centinaia di persone è il fascino del borgo nell'occasione trasformato nel luogo misterioso in cui accadde la Passione e morte del Cristo. Anche a
Bagnoregio si svolge una suggestiva processione. Il momento centrale è il trasporto del SS. Crocifisso ligneo, il culto del quale risale al 1400 (secondo la tradizione popolare il crocifisso parlò ad una donna durante la peste del 1499). Inizia così a sfilare il corteo con la Maddalena, il Cireneo e gli altri personaggi, lungo le viuzze del Paese. Ritornati davanti alla chiesa di Bagnoregio il corpo del Cristo è riportato nella chiesa di Civita, dove deve arrivare entro la mezzanotte come vuole la tradizione, per scongiurare terremoti
Nessun commento:
Posta un commento