Ma le particolarità non mancano anche per altri santi della storia cristiana. "Nell'antichità - continua Apeciti -, questa prassi era frequente soprattutto per i vescovi. Non c'è solo il caso di Sant'Ambrogio, celebrato nel giorno della sua ordinazione episcopale. Inoltre, ancora nell'antichità, non sempre si seguiva la norma della celebrazione della morte o transito, ma anche, non oserei dire più spesso, quella della "invenzione", (mi raccomando nel senso latino) cioè del solenne trasporto delle "reliquie" (il corpo) dal luogo della sepoltura alla chiesa dedicata al santo. Anzi nell'alto medioevo e sino alla riserva papale della canonizzazione, era questo della "invenzione" o "traslazione" nella Chiesa il rito di canonizzazione. É il caso di San Vittore Martire (8 maggio); dei santi martiri Protaso e Gervaso, ritrovati il 17 giugno 386 da Sant'Ambrogio e solennemente traslati il 19 giugno, giorno della loro memoria liturgica.
Lo stesso San Francesco non è ricordato il giorno della sua morte (3 ottobre) ma il giorno della sua "traslazione" (4 ottobre) dalla Porziuncola, ove era morto, alla chiesa di San Giorgio, ove era stato battezzato." Certamete il dibattito storico e aperto e l'esclusione della festa di Santa Rosa, il 4 settembre, dall'ultima edizione del Martirologio Romano, cioè dall'elenco ufficiale delle feste dei santi, istituito da papa Gregorio XIII nel 1586, diventa una questione cittadina. La Curia Viterbese ha tentato di smorzare i toni e di ricondurre nei giusti termini la questione. "Il calendario cristiano - ha spiegato il responsabile della comunicazione della Curia, Monsignor Salvatore Del Ciuco - tiene conto del cosiddetto "dies natalis", ovvero il passaggio alla vita eterna, quindi nel caso di Rosa, il 6 marzo.
Mentre il 4 settembre non è una ricorrenza religiosa, ma è legato al trasporto della Macchina, che rievoca la traslazione del corpo di Rosa dalla chiesa di Santa Maria in Poggio a quella delle Clarisse, avvenuto il 4 settembre 1258"
Gabriele Anselmi
 Corriere di Viterbo Domenica 16 Maggio 2010
 
 
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