Quell'antica torre merlata sembra sfidare da lontano le guglie del castello di Torre Alfina, e per un attimo scordandosi di antenne e linee elettriche, nel nuovo millennio la Tuscia regala ancora l'emozione di essere parte della storia. Il castello di Proceno appartiene alla famiglia Cecchini dai primi anni del diciottesimo secolo. Da anni Giovanni Bisoni e Cecilia Cecchini hanno voluto cambiare veste alla fruibilità dell'antico maniero, trasformandolo in un modello originale di ospitalità che con il supporto tecnico di Bic Lazio si è ora trasformato in albergo diffuso. Una tipologia di espressione turistica che propone agli ospiti l'esperienza di vita di un piccolo borgo, potendo contare su numerosi servizi alberghieri: accoglienza, assistenza, ristorazione, spazi e servizi comuni, alloggio in case e camere che distano non oltre 200 metri dal "cuore" della struttura principale.
Ad approfondire l'importanza dell'albergo diffuso, oltre ai coniugi Bisoni-Cecchini, sono stati gli interventi di Giulio Curti, responsabile del centro per l'imprenditorialità Bic Lazio di Viterbo, di Marco Faregna, direttore dell'Azienda di promozione turistica locale e dell'assessore ai lavori pubblici della Provincia di Viterbo, Gianmaria Santucci. A mettere in evidenza la qualità della proposta turistica di albergo diffuso è stato proprio il rappresentante di Bic Lazio, Giulio Curti.
"Essere albergo diffuso - ha spiegato Curti - significa proporre un modo nuovo e coinvolgente di fare turismo. Un modello di sviluppo turistico sostenibile che in questa realtà del castello di Proceno è stata possibile sia per la qualità della struttura, sia per l'offerta territoriale e culturale. Riteniamo importante questo sistema di esperienza turistica e stiamo lavorando allo stesso modo per promuovere situazioni analoghe in altri borghi della provincia Viterbese."La qualità e la fruibilità della proposta turistica è una delle prerogative sulle quali l'Apt Viterbese conta per la promozione del territorio.
"L'albergo diffuso al castello di Proceno è una eccellenza del modo di proporre e fare turismo nella Tuscia. Ogni territorio ha la necessità di qualificarsi per quelle che sono le proprie caratteristiche di eccellenza e questo è stato fatto nel costruire questa nuova esperienza. L'Apt sta inoltre lavorando ad un progetto di promozione turistica verso quelle regioni italiane che hanno maggiori interessi turistici sulla Tuscia. Abbiamo stretto un accordo con Tele Lombardia per promuovere degli spot turistici sulle varie zone della Tuscia. Le riprese sono già iniziate i primi spot andranno in onda in queste settimane."La proposta turistica, ovviamente, deve fondersi con le infrastrutture esistenti sul territorio, soprattutto i collegamenti.
"c'è stato nei giorni scorsi un incontro con la società che gestisce la Cassia per conto della Regione Lazio ed è stato raggiunto un accordo per la riqualificazione di alcuni tratti stradali che sono in maggior degrado - ha spiegato l'assessore Santucci -. Se non ci sono collegamenti adeguati nemmeno le proposte turistiche possono di per se avere quella valorizzazione che necessitano, per questo come Provincia lavoriamo perchè venga garantita almeno la qualità dei collegamenti esistenti."L'appendice della giornata turistico-culturale è stata quella del professor Giovanni Colonna.
"Questo territorio è ricco di bellezze purtroppo dimenticate come la necropoli di Norchia - ha detto il docente -. Una bellezza unica distrutta dal degrado e dall'abbandono; mali che colpiscono, purtroppo, anche altri edifici storici come il complesso di San Salvatore sull'antica via doganale. Anche questo un percorso da riscoprire e far rivivere, una sfida che le istituzioni devono essere capaci di saper cogliere per non disperdere definitivamente questo immenso patrimonio"
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