venerdì, giugno 11, 2010

Lago di Vico: operazione salvataggio

La Provincia di Viterbo presenterà questa mattina, durante la seduta dell'assemblea straordinaria di Palazzo Gentili, un documento che impegnerà l'ente a mettere in pratica tutte le azioni possibili per salvaguardare il sistema del lago di Vico. Un documento i cui principi cardine sono stati definiti ieri in una riunione di maggioranza a via Saffi, ma per approvare il quale si chiederà anche la collaborazione dell'opposizione, visto il delicato tema in oggetto.
"Si tratta di un documento ancora in fase di definizione - spiega il vice prtesidente Paolo Equitani, assessore all'Ambiente - che mira a coinvolgere anche la minoranza in un discorso generale di tutela dell'ambiente e di tutti quelli che fruiscono dei servizi legati al lago di Vico."
All'assise di Palazzo Gentili, dunque, il compito di approvarlo per dare una risposta concreta alle popolazioni e ai territori del sistema lacuale. Ieri, intanto, assessore provinciale all'Agricoltura, Franco Simeone, ha incontrato le organizzazioni professionali del mondo agricolo, dove argomento principale della discussione è stato, appunto, l'emergenza ambientale del lago di Vico. A colloquio con Simeone c'erano il direttore provinciale della Coldiretti Gabriel Battistelli, il presidente della Cia Petronio Coretti, il presidente della Confagricoltura Viterbo Luigi Pasqualetti e il suo direttore Angelo Serafinelli. Il mondo agricolo viterbese esprime infatti una profonda preoccupazione per il tentativo, non troppo velato, di attribuire ai produttori locali le colpe dell'inquinamento. L'agricoltura, infatti, contribuisce sì ai processi di eutrofizzazione delle acque, ma attribuirle la gran parte delle responsabilità non solo non è dimostrato dai dati, ma può determinare una sorta di criminalizzazione di un'attività produttiva che rappresenta la sopravvivenza dell'economia locale. In particolare, durante l'incontro di ieri si è sottolineata l'assenza totale di un'analisi approfondita dei dati che metta in relazione i parametri agronomici con il variare dei componenti nelle acque dei fosfati e dei composti di azoto, tale da dimostrare una correlazione indiscutibile tra i due processi.
Peraltro i valori preoccupanti dell'arsenico e degli altri metalli pesanti non possono essere imputati all'agricoltura, che da sempre non utilizza tali elementi. Nella serie storica non emerge comunque il progressivo evolversi dei processi produttivi agricoli, sempre più orientati verso pratiche agroambientali e biocompatibili: riduzione dell'uso dei fitofarmaci e dei diserbanti.
Il mondo agricolo è convinto che la salvaguardia del lago di Vico sia strategicamente rilevante per la promozione dei prodotti agricoli locali, ma vanno però individuati tutti i mezzi idonei e supportare, anche finanziariamente con specifiche risorse comunitarie, tutti i miglioramenti dei processi di conduzione che vanno in tal senso. Questo l'impegno preso dall'assessore Simeone con i rappresentanti degli agricoltori, un impegno che di certo verrà mantenuto nella stesura del documento discusso ieri in maggioranza, che oggi passerà all'esame del consiglio provinciale
Corriere di Viterbo Venerdì 11 Giugno 2010

Nessun commento:

Posta un commento