"Filmare il volto di Zeman - racconta Sansonna - era un sogno della mia adolescenza. Lo sguardo carico di dura malinconia, il trench alla Bogart, le sigarette incenerite a fondo, come i calumet di un capo apache. Regalava un calcio esaltante e spiazzava i giornalisti con pause interminabili e frasi lapidarie, sussurrate in tono monocorde. Un attore brechtiano assiso sulla panchina del Foggia. ‘Le hanno mai detto che ha un volto cinematografico?' gli ho detto al nostro primo incontro. ‘Me lo diceva sempre anche la mia maestra elementare' è stata la sua replica."Il documentario, fatto da materiali di repertorio prelevati direttamente dalle tv private locali, ripercorre le vicende del Foggia allenata dal boemo, dando la parola ai protagonisti di allora e portando alla luce i retroscena di una vera zemanmania collettiva. Si può assistere all'intervista più lunga che l'allusivo Zdenek, un personaggio tanto carismatico quanto enigmatico, abbia mai rilasciato. Lontano dai clamori dei tempo il boemo rivive l'inizio della sua carriera e l'esaltante costruzione di una squadra di esordienti a dimensione familiare. Ci sono le testimonianze dei calciatori più rappresentativi di quella esperienza non solo sportiva anche umana, come Signori, Rambaudi e Di Biagio che ricordano con nostalgia i gradoni dello Zaccheria, gli allenamenti da marines consumati sul campo in terra battuta di un oratorio foggiano. Non mancano gli aneddoti che fanno emergere uno Zeman inedito, pur sempre con una sigaretta tra le labbra, tanto cordiale con il magazziniere quanto formale, nell'intervista a due, con l'allora presidente Pasquale Casillo. É significativo che sia proprio un tecnico con "zero tituli", come oggi si direbbe, a restare nell'immaginario calcistico tanto che la stampa ha coniato un neologismo, appunto zemanlandia, per indicare una mentalità di gioco che diverte divertendosi. Giuseppe Sansonna, laureato al Dams di Torino con una tesi su Carmelo Bene, ha collaborato dal 2001 al 2005 a Fuori Orario su Rai Tre. Dal 2001 scrive e dirige corti e documentari, tra cui "a perdifiato". Storia di Michele Lacerenza (2007) sulla celebre tomba solista degli spaghetti-western. La serata successiva di Tff Sport è per domani. Protagonista il tennis, con la proiezione del documentario "La maglietta rossa", l'incontro con il regista Mimmo Calopresti e l'intervento di Adriano Panatta. Chiusura con il più grande pugile italiano di sempre, Nino Benvenuti, ospite d'onore della terza e ultima serata di sabato 17 luglio con la proiezione del film "Alza la testa" di Alessandro Angelini con Sergio Castellitto
Corriere di Viterbo Giovedì 15 Luglio 2010
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