"L'Amministrazione aggiunge un nuovo significativo tassello all'opera di valorizzazione dei beni architettonici della città - dichiara il sindaco Mauro Mazzola - e dimostra quanto la collaborazione tra le Istituzioni sia necessaria per la loro valorizzazione e per renderli fruibili al pubblico."La Cappella e lo Studiolo sono decorati da un ciclo di affreschi del Quattrocento riguardanti i temi dell'antico testamento. Riprendendo un'idea del prof. Giuseppe Cultrera, direttore del Museo Nazionale Tarquiniense negli anni Venti del Novecento, nelle due stanze i curatori del restauro hanno collocato alcuni dipinti quattrocenteschi, una collezione di ceramiche da ‘butto' e alcune lapidi rinascimentali.
"Il recupero di questi spazi - dichiara l'assessore alla cultura, Angelo Centini - rappresenta un ulteriore passo in avanti per la costituzione di un itinerario museale urbano, comprendente il Museo Diocesano e Comunale d'Arte Sacra, nel quale sono stati già collocati alcuni dipinti cinquecenteschi di proprietà comunale recentemente restaurati e dove è prevista l'esposizione dell'intera collezione civica, il Museo della Ceramica, recentemente riallestito per opera della Società Tarquiniense d'Arte e Storia e il Museo Civico, previsto al secondo piano di Palazzo Bruschi, che ospiterà anche la biblioteca comunale e che presto sarà restituito alla cittadina completamente restaurato."Il restauro aggiunge quindi un'altra importante attrattiva al già vasto patrimonio fruibile in città, ma pende sulla cittadina un'altra spada di Damocle: il blocco dei Fondi Por (piano operativo regionale) da parte della Regione Lazio. Sembra però che la giunta Polverini possa fare un passo indietro, dato che a detta revoca si sono opposti sia i consiglieri di minoranza come quelli di maggioranza. I fondi nella zona erano rivolti alla valorizzazione delle aree e siti archeologici di Vulci, Tarquinia, Cerveteri, e Civitavecchia
Anna Maria Vinci
Corriere di Viterbo Sabato 5 Febbraio 2011
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