"Abbiamo cominciato con il riscaldamento - esordisce il parroco, Don Angelo Gargiuli - ma l'aria calda che usciva dalle bocchette sulle pareti, saliva in alto e finiva a riscaldare il cielo. Questo perché il tetto era a pezzi, e trovare operai che si arrischiassero nelle riparazioni era una vera impresa. Intanto il pavimento cedeva - continua Don Angelo - malgrado fosse stato rifatto nel ‘58. A quel punto abbiamo deciso per una ristrutturazione radicale: pavimentazione, riscaldamento e, ovviamente tetto."Don Giusto Neri, per mezzo dell'ufficio economico della Curia, ha provveduto ai fondi necessari per i lunghi lavori di restauro, bel 560mila euro, di cui 392mila dalla Regione e 168mila dalla Cei. Purtroppo, malgrado le cifre ingenti, i costi del restauro hanno sfondato il budget del progetto, producendo un debito di oltre 50mila euro.
"Quando ci hanno comunicato quanto avevamo a disposizione, ho ingenuamente creduto che fosse fin troppo - dichiara il parroco - non mi aspettavo certo di sforare così. Senza considerare che per il rinnovo dell'illuminazione occorreranno altri 80mila euro, che per il momento non sappiamo dove andare a pescare."Malgrado le incertezze economiche, S. Maria Nuova riaprirà ufficialmente le porte ai fedeli domenica, con la celebrazione inaugurale del vescovo Lino Fumagalli (ore 12,10) e un concerto della corale "S. Giovanni di Bagnaia" (ore 17). La cerimonia di fine lavori avrà luogo invece il sabato seguente alle ore 18, tra momenti musicali e una retrospettiva sugli interventi restaurativi degli ultimi anni. Nel corso della serata il professor Luciano Osbat presenterà il libro di Don Mario Brizi
"S. Maria Nuova e il Trittico del SS. Salvatore", la cui vendita contribuirà al pagamento delle spese per la ristrutturazione. A proposito dei debiti contratti, Don Angelo Gargiuli commenta scherzosamente:
"Molti parrocchiani, per farmi auguri di lunga vita, dicono che quando per due volte avevo provato a tirare i remi in barca e mi ero presentato in paradiso, secondo loro, il Padre Eterno mi ha detto -Torna giù in terra, termina i lavori, paga i debiti e poi ripresentati- "Alessandro Bruni
Corriere di Viterbo Venerdì 21 Ottobre 2011
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