Il periodo storico non offre grandi disponibilità a fondazioni ed istituti, ma l'attività dalla Fondazione Carivit continua pr portare a compimento programmi favore della città e del territorio. Non solo, dunque, la ristrutturazione dei locali dell'ex Mattatoio a Valle Faul, in corso di completamento, destinati ad ospitare un centro polifunzionale con il Museo della ceramica, ma numerosi altri interventi per il recupero di aree e monumenti storici di notevole importanza costituiscono il costante impegno della Fondazione Carivit di Viterbo, presieduta dal professor Francesco Maria Cordelli. Un impegno profuso quotidianamente nella salvaguardia di testimonianze della millenaria storia della città come il progetto di sviluppo e valorizzazione del Parco del Bulicame, attorno alla famosa "callara" tanto amata dai viterbesi e citata da Dante nella Divina Commedia.
L'iniziativa della Fondazione risale al 2009 ed è stata prontamente recepita dal Comune di Viterbo. Definito un tavolo tecnico al quale hanno aderito, oltre a Fondazione Carivit e Comune di Viterbo, l'Orto Botanico dell'Università degli Studi della Tuscia, la Ausl, l'associazione Eta Beta e l'Afesopsit (associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia). Nell'aprile di quest'anno, sulla base degli accordi stipulati tra Comune e l'Università della Tuscia, il Comune e l'Università della Tuscia attraverso le proprie strutture dell'Orto Botanico e dell'Azienda Agraria, hanno sottoscritto l'accordo di collaborazione che ha portato ad un intervento la cui prima fase è stata il restauro paesaggistico e naturalistico del Parco.
A tal fine la Fondazione Carivit ha messo a disposizione risorse finanziarie necessarie pari a 100mila euro. Nell'ambito del proprio programma di interventi per il trienni 2010 - 2012, la Fondazione, continuando a perseguire la sua opera di recupero, ha proposto di concerto con la Curia Vescovile e la Parrocchia di San Faustino un intervento di restauro della facciata della chiesa dei SS. Faustino e Giovita a Viterbo. L'iniziativa riguarda una delle chiese di maggiore interesse architettonico e culturale della città, inserita nel pregevole omonimo quartiere, in una delle piazze più caratteristiche e popolari. La chiesa risale al 1236 ed è importanti anche per i legami storici con il Sovrano Militare Ordine di Malta che l'ebbe in concessione per il culto. La partecipazione economica della Fondazione è di 100mila euro destinati a coprire le spese preventivati dai lavori, mentre sono a carico della parrocchia le spese per gli oneri accessori. La Fondazione Carivit è anche impegnata a realizzare un'importante operazione storico - culturale e urbanistica destinata ad attività ed iniziative prevalentemente rivolte ai giovani. L'iniziativa è partita da un'intesa iniziale fra il Comune di Viterbo e la Carivit Spa alla quale ha prontamente aderito la Fondazione. É volta al recupero di un monumento storico di altissimo livello di progettazione bramantesca. Si tratta del recupero delle monumentali scuderie della Rocca Albornoz in località Sallupara, a ridosso delle mura medievali, attualmente di proprietà demaniale ed in una situazione di marginalità. É un complesso di notevole interesse storico e architettonico fatto realizzare da papa Giulio II e nell'800 adibito a carceri, colpito dai bombardamenti nel corso dell'ultima guerra mondiale.
Per tale intervento è prevista la collaborazione di tre enti: il Comune di Viterbo per l'acquisizione dal Demanio del complesso; la Carivit Spa per un contributo adeguato a sostenere i costi per la realizzazione del primo lotto funzionale del progetto; la Fondazione Carivit per un contributo destinato alla realizzazione del progetto definitivo ed esecutivo da donare poi al Comune di Viterbo, individuando per le specifiche competenze scientifiche, tecniche ed operative relative alla elaborazione, il Dipartimento Patrimonio Architettonico e Urbanistico dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria con la quale la Fondazione ha già redatto apposita convenzione
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