Progetto Le associazioni favorevoli a un secondo tracciato
"Non siamo contro la realizzazione del progetto, ma non possiamo accettare che la tipicità e la produzione tipica di un territorio venga spazzata via dall'asfalto."
Queste le parole di Enea Baldi, presidente del comitato Cassia-Capranica.
"Il raddoppio della Cassia è necessario e soprattutto importante per garantire uno sviluppo economico futuro, ma il piano varato dalla Regione Lazio raderà al suolo 400 noccioleto, esproprierà terreni pagandoli circa 20 mila euro all'ettaro dimenticando che il prezzo di mercato si aggira intorno agli 80 mila euro."
Il tracciato ideato dalla Pisana, secondo il presidente del comitato non tiene conto delle esigenze di viabilità ne tantomeno delle ricadute occupazionali garantite dalla produzione di noccioleti.
"É come se in Toscana decidessero di ricoprire d'asfalto i terreni a Montalcino - precisa Baldi -. Inoltre, non possiamo accettare che le istituzioni prendano decisioni senza consultare le parti chiamate in causa. Non si può espropriare senza sapere che quei terreni hanno un valore economico e occupazionale."
La proposta allora è quella di:
"Seguire un altro progetto, quello approvato nel 2009 nel consiglio comunale di Capranica - prosegue Baldi -. Un piano che pur nella sua complessità, accorcerebbe di due chilometri il tracciato. Non attraverserebbe i binari della ferrovia, costerebbe meno e non avrebbe lo stesso impatto distruttivo sulla produzione. Adesso valuteremo la consistenza di eventuali espropri e gli aspetti legali ad essi connessi. Il nostro paletto adesso è quello del 6 dicembre, data entro la quale dovremo essere presentare le osservazioni in Regione."
Lunedì la riunione a Sutri tra le associazioni. Intanto, però il presidente della commissione lavori pubblici regionale Nando Gigli minimizza sulle polemiche affermando che:
"Non mi sembra che i sindaci interessati al progetto del raddoppio della Cassia abbiano assunto posizioni rigide e di contestazione."
Secondo il consigliere regionale:
"Alcuni primi cittadini a onor del vero, non hanno mai contestato il tracciato presentato dall'assessore alle infrastrutture Malcotti e illustrato dai progettisti e dai tecnici. Semmai i sindaci hanno avanzato alcune riserve che si sono impegnati a definire e chiarire alla prossima conferenza dei servizi. C'è stata anche la riproposizione da parte di un sindaco di una parziale e limitata variante al tracciato, la cui fattibilità i progettisti si sono riservati di verificare e valutare. Colgo l'occasione per invitare tutti ad evitare su un'opera decisamente strategica per la Tuscia, la proposta di soluzioni esasperatamente localistiche. Scongiurare il rischio di creare pretesti e motivazioni che potrebbero determinare un ulteriore rinvio dell'approvazione definitiva del progetto"
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